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Farmacia Di Venere, ecco dove e come vengono stoccati i vaccini

La Redazione
Il team di farmacisti del Di Venere
Sette maxi congelatori ed una capacità di 100mila dosi di siero anti Covid a settimana
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Sette maxi congelatori ed una capacità di stoccaggio sino a 100mila dosi di vaccino a settimana. La Farmacia ospedaliera del Di Venere di Bari da qualche giorno ha completato un lungo e articolato percorso organizzativo: negli ultimi sei mesi è stata il fulcro del sistema di distribuzione, ora è anche il più grande centro di stoccaggio di vaccini anti Covid del territorio. Grazie a tre potenti congelatori che possono conservare i vaccini Pfizer fino alla scadenza a oltre 80 gradi sotto zero, più quattro congelatori per gli altri vaccini, conservabili  sino a meno 20 gradi.

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Ospitata nel “ventre” dell’ospedale, la farmacia diretta dalla dottoressa Luigia D’Aprile si è dotata di nuovi spazi attrezzati: diversi ambienti in cui è possibile gestire tutte le fasi della catena del freddo e dei vaccini, dall’arrivo alla conservazione tra meno 20 e meno 80 gradi, dallo scongelamento in cella frigorifera alla preparazione degli “ordini”, quindi la distribuzione.

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«Congelare, scongelare e smistare – spiega D’Aprile – tutto in unico luogo: il vantaggio è veramente notevole. Il sistema ne ha guadagnato in efficienza e in tempi di lavorazione, soprattutto per quanto riguarda lo scongelamento che in precedenza veniva eseguito in altre strutture. Possiamo controllare ogni passaggio e in modo più semplice e diretto, tenendo presente che maneggiare quattro vaccini con caratteristiche così diverse è un’operazione complessa. “Quattro vaccini” che significano oltre 100mila dosi, ma anche di più, trattate settimanalmente».

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Un impegno gravoso, che si somma a quelli altrettanto importanti che riguardano la gestione dei farmaci e dei dispositivi di protezione individuali per tutta la ASL, e quindi non può prescindere dal lavoro di squadra. A fianco della direttrice del Dipartimento Gestione del Farmaco, infatti, ci sono cinque esperti farmacisti: Fiorella Digiuseppe, Angela Giliberti, Andrea Acquafredda, Samanta Procopio e Maria Gagliardo. Veri e propri “guardiani” dei vaccini che ogni giorno, supportati dal personale amministrativo e ausiliario, devono verificare che la macchina funzioni perfettamente.

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A valle delle forniture settimanali da parte della struttura commissariale, dello stoccaggio e della gestione quotidiana, c’è poi la fase delicata della distribuzione dei vaccini. «Operiamo in stretto e continuo coordinamento – spiega D’Aprile – con il Dipartimento di Prevenzione e i Distretti che gestiscono i punti di somministrazione della ASL, compresi i rifornimenti ai medici di medicina generale. È un sistema che deve sovrintendere e verificare ogni singolo dettaglio, dal congelatore alla siringa, e può funzionare ancora meglio ora che la ASL ha investito sull’acquisto di queste grandi apparecchiature per la conservazione e trattamento dei vaccini».

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Ultimo snodo fondamentale, il puntuale lavoro degli autisti della ditta specializzata che si occupa dei cosiddetti “trasportini”, le sacche rosse in cui, tre volte al giorno, viaggiano ben custodite le fiale. Destinazione: gli hub di popolazione e territoriali della ASL Bari.  

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venerdì 25 Giugno 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 13:12)

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Franco
Franco
2 anni fa

Causa accordi economici segreti con la casa farmaceutica produttrice siamo obbligati a consumare vaccini Pfizer, anche come richiamo per AstraZeneca (mai viceversa?) e intanto gli epidemiologi regionali tacciono.

Marco
Marco
2 anni fa

Il DiVenere ci mette i costosi frigoriferi mentre la Pfizer guadagna e basta. E non si è capito perché i vaccini che non hanno bisogno di frigoriferi così spinti non vengono neppure presi in considerazione.