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Posticipo saldi in Puglia, tutti contro (a posteriori)

La Redazione
Saldi estivi
UniPuglia e UniConsumatori Puglia contestano la decisione della Regione di rimandare l'avvio al 24 luglio, assecondando Confesercenti senza sentire gli altri rappresentanti di categoria
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All’inizio di giugno da Confesercenti Puglia partì la proposta, indirizzata all’assessore regionale allo sviluppo economico Delli Noci, di posticipare l’avvio della stagione dei saldi al 24 luglio, giustificando tale richiesta con il fatto che in questo modo “si sarebbero rimpinguate le casse, ferme da mesi”. Confesercenti contestava la scelta della Regione di far partire i saldi il 3 luglio (come nelle altre Regioni) come “un favore alla grande distribuzione, penalizzando i negozi di vicinato che hanno una ingente quantità di merce invenduta”, ritenendo che “le due settimane in più richieste rispetto alla data stabilita dalla Regione Puglia, consentirebbero di fare cassa e affrontare le difficoltà economiche generate dal fermo emergenza sanitaria”. 

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Con delibera di Giunta regionale del 16 giugno, fu deciso il posticipo dei saldi al 24 luglio. Ora è polemica su una decisione definita unilaterale eppure non contestata a tempo debito.  

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La posizione di UniPuglia

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Sulla questione, che già nei primi due giorni di saldi ha fatto registrare la decisa presa di posizione dei commercianti, che contestano la scelta della Regione di aver assecondato la richiesta di Confesercenti provocando enormi danni, interviene Unionecommercio UniPuglia. “Errore gravissimo – attacca il presidente Savino Montaruli quello commesso da Confesercenti Moda, che ha formulato una richiesta azzardata che ci piacerebbe approfondire da che parte sia nata, maturata, concertata ed avanzata. Premesso che la nostra associazione, di fronte al crescente fatturato delle vendite online che pare da Confesercenti abbiano completamente ignorato, si è sempre manifestata favorevole alla liberalizzazione dei saldi, rompendo quella catena che mette la grande distribuzione all’ingrosso in posizione dominante nel gestire questo sistema chiamato saldi, se proprio si deve parlare di periodi allora da Confesercenti dimostrano di non sapere o di non voler comprendere che semmai sarebbero i saldi invernali a dover essere posticipati, perché troppo vicini alle vendite natalizie che ne restano bloccate, anche perché in Puglia l’inverno arriva molto dopo rispetto al nord Italia. In estate, invece, avviene esattamente il contrario con un’estate che parte già da maggio”.

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“Detto questo – continua Montaruli – accortisi evidentemente dell’enorme guaio combinato, da Confesercenti tentano di smarcarsi da ciò che essi stessi hanno causato, sostenendo di essere stati sommersi di richieste da parte di molti operatori commerciali finalizzate a spingere la Regione, con apposita legge, a posticipare i saldi che si andavano delineando in tutta Italia agli inizi di luglio. L’assessore, dopo un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e dei consumatori, ha ritenuto di soddisfare la richiesta”.

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“A parte l’evidente schizofrenia – accusa Montaruli – è evidente che il ciambotto è stato fatto e che quel ciambotto è di grandi proporzioni. Dire qualcosa ed affermare, contemporaneamente il contrario di ciò che si è chiesto, che si è detto e che si è scritto è un’arte ignobile. La verità è che l’Assessore Deli Noci deve prendere atto di quanto accaduto e prendere apertamente le distanze dalle accuse che tali soggetti hanno rivolto nei suoi confronti. Deve egli provvedere immediatamente con una profonda revisione legislativa di un sistema regionale di rappresentanza che fa acqua da tutte le parti, che non è rappresentativo del mondo delle imprese e che è ormai ai livelli massimi di autoreferenzialità”.

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UniPuglia chiede pertanto la convocazione di “un tavolo di concertazione permanente con tutte le sigle di rappresentanza e non solo con quella che si mostra essere schizofrenica e disorientata. L’assessore Delli Noci dia ascolto al mondo reale e non a quello virtuale”.

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La posizione di UniConsumatori Puglia

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Nel dibattito interviene anche UniConsumatori Puglia. “È curioso – dichiarano dalla direzione centrale – che chi dapprima induce l’assessore regionale Alessandro Delli Noci ad assumere una decisione, evidentemente facendogli credere che questa sia una proposta unanime della categoria dei commercianti, cosa che appare del tutto infondata evidentemente, poi diventi accusatore del politico della Regione Puglia”.

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“Al di là di questioni tutte interne ai rapporti evidentemente logori tra un certo mondo della rappresentanza e la politica regionale – prosegue UniConsumatori Puglia quello che ci preme sottolineare come associazione di consumatori, è l’inutilità di tale provvedimento, dannoso per le piccole imprese e di questo ce ne dispiace. In realtà questo posticipo, paradossalmente, ha indotto i commercianti addirittura a praticare sconti molto prima rispetto agli altri anni, facendolo evidentemente in modo non conforme alla direttiva regionale. Come consumatori abbiamo beneficiato di questa scontistica anticipata e fuori tempo ma non gioiamo per questo. A noi, infatti, sta a cuore il rispetto della legge e soprattutto il rispetto di coloro che agiscono nel mercato dei consumi”.

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“Quindi al bando richieste future provenienti da singoli soggetti o da organizzazioni che poi dimostrano non solo di non rappresentare in modo diffuso gli interessi della piccola impresa ma addirittura di non saperlo fare o di provocare effetti esattamente opposti a quelli dell’interesse degli imprenditori. Sarebbe opportuno che alla Regione Puglia se ne facciano un profondo esame di coscienza”, conclude l’associazione di consumatori.

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lunedì 26 Luglio 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 13:02)

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