Attualità

Mezzo secolo di vita per l’organo monumentale della Basilica

La Redazione
L'organo monumentale della Basilica Santi Medici
Inaugurato il 25 settembre del 1971, da cinquant'anni è un elemento prezioso del tempio dedicato ai Santi Medici
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Nello stemma episcopale dell’arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano, colpisce il motto episcopale tratto dal salmo 89 “Misericordias Domini cantabo” (Canterò le Misericordie del Signore), passo biblico che indica il compiacimento di cantare inni al Signore nelle liturgie, possibilmente accompagnate dalle note sinfoniche di un organo.

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All’ingresso della Basilica dei Santi Medici, nella parte più alta della navata centrale, campeggia sulla controfacciata un monumentale organo a canne, tesoro d’arte cristiana ben visibile all’interno della basilica, tra gli organi più grandi, potenti e innovativi d’Europa.

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Il vescovo monsignor Aurelio Marena volle donare questo prezioso strumento, affinché arricchisse di musica sacra il maestoso tempio nelle liturgie solenni.

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Quest’anno ricorre l’anniversario d’inaugurazione dell’organo, che avvenne il 25 settembre 1971 con la benedizione da parte dell’arcivescovo di Bari monsignor Enrico Nicodemo, assistito dal parroco-rettore monsignor Domenico Vacca, ed il concerto tenuto dalla straordinaria interprete statunitense Joyce Jones, considerata a quel tempo uno tra i più noti maestri concertisti in campo mondiale. All’inaugurazione assistettero oltre 4mila persone.

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Nella Basilica dei Santi Medici sono stati eseguiti diversi concerti da maestri internazionali, tra cui, a maggio 2003, quello di monsignor Marco Frisina, compositore di musiche sacre di straordinaria fama, oltre che direttore artistico del coro del Vaticano.  

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Le notizie sul monumentale organo della basilica bitontina sono riportate nei Registri degli Atti della Curia vescovile e nel volume “Il carisma del vescovo monsignor Aurelio Marena (1950-1978) nella Basilica Pontificia dei Santi Medici Cosma e Damiano” del professor Giuseppe Cannito, presidente emerito dell’arciconfraternita Immacolata Concezione, patrona di Bitonto.

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Il maestoso organo fu realizzato dalla ditta Fratelli Ruffati di Padova, con le canne disposte in modo ceciliano. Dotato di oltre 3000 canne di leghe speciali e di otre 50 canne in legno pregiato, è composto da 150 comandi a disposizione dell’esecutore, azionati da centinaia e centinaia di componenti elettronici. Inoltre è dotato di 60 registri sonori reali, oltre a quelli meccanici su tre manuali a pedaliera, con cassa armonica separata dalla consolle.

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Nel corso degli anni l’organo a canne ha subito un intervento di restauro nel 2002, durato quattro mesi, per volontà del già parroco-rettore monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Ionio, che affidò il delicato compito alla ditta Technolab di Gianni Rega di Bari.

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Attualmente l’organo non è funzionante, e il parroco-rettore don Vito Piccinonna ha deciso di avviare i lavori di manutenzione di cui lo strumento necessita, per farlo suonare con la dolce sinfonia della musica sacra ed esprimere lode a Dio e gratitudine ai gloriosi Santi Medici Cosma e Damiano.

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sabato 25 Settembre 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 12:40)

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G.T.
G.T.
2 anni fa

tutta questa prosopopea per un gioiello “NON FUNZIONANTE”. così ricordiamo i sacrifici di Mgr Marena? A PROPOSITO, COSA C'ENTRANO GLI STEMMI ARALDICI DI PAPA FRANCESCO E E DELL'ARCIVESCOVO CACUCCI SULLA FACCIATA PRINCIPALE DELLA BASILICA? PERCHè SONO STATI RIMOSSI QUELLI “VERI” OSSIA QUELLI DI PAPA PAOLO VI CHE CONCESSE IL BREVE DI ELEVAZIONE DEL SANTUARIO A BASILICA PONTIFICIA MINORE E QUELLO DI MGR. MARENA DSURANTE L'EPISCOPATO DEL QUALE SI RTAGGIUNSE TALE OBIETTIVO? INOLTRE BITONTO NON è PIù SEDE CATTEDRALE SE NON RICORDATA SULLE CARTE INTESTATE COME STORIA DI COSPICUA E FERVENTE ATTIVITà EPISCOPALE E LA STORIA NON VA RIMOSSA.

Franco
Franco
2 anni fa

Diciamoci la verità, per le canzonette melense che si ascoltano ora durante le Messe l'organo non serve. I canti attuali sono un momento di banalizzarsi non di lode o preghiera.

Stefano B.
Stefano B.
2 anni fa

Speriamo lo facciamo suonare presto e durante le Messe perché per quelle è stato fatto. Non basta un concerto ogni tanto magari.

Franco
Franco
2 anni fa

Bisognerebbe anche dire che tutta la Basilica ci riporta a una certa moda architettonica degli anni '60-'70 un po' superata. Di certo con le sue travi di cemento armato e lo stile modernista non regge il paragone con le chiese antiche. Ci sarebbe da chiedersi perché negli anni '60 venne scelto questo tipo di architettura, cancellando del tutto i vecchi modelli del passato. Fu una scelta ideologica? Temo di sì.