Sta facendo molto discutere in questi giorni il rientro a scuola degli alunni dopo le festività natalizie. Il presidente del consiglio Mario Draghi, nell’ultima conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi, ha fermamente ribadito l’importanza della didattica in presenza. Molti genitori e studenti, invece, avrebbero preferito la dad o il ritorno posticipato sui banchi di scuola. Addirittura il presidente della regione Puglia Michele Emiliano ha affermato che avrebbe supportato i genitori in eventuali ricorsi contro la didattica in presenza mentre, sempre discutendo di ricorsi, è stato respinto quello presentato dal governatore campano Vincenzo De Luca che ordinava il rientro in presenza ritardato di due settimane.
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Sembra quasi una guerra tra guelfi e ghibellini, sostenitori della didattica in presenza avversi ai pro dad. E, come sempre, nell’anarchia regna il caos.
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Un buon esempio di come sia possibile programmare il ritorno in sicurezza tra i banchi di scuola, a Bitonto, è rappresentato dall’istituto comprensivo Sylos, che già da novembre scorso ha installato 40 purificatori d’aria negli ambienti delle scuole, dai plessi dell’infanzia alla primaria fino alla media, in modo da garantire il ricambio d’aria 24 ore al giorno.
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Come ha dichiarato la dirigente scolastica Filomena Bruno a BitontoLive, i dispositivi sono stati acquistati a settembre scorso grazie ai finanziamenti governativi denominati “Sostegni bis” e sono costati circa 6mila euro, con filtri che hanno una durata di nove mesi, ossia una copertura valida per l’intero anno scolastico. La dirigente tiene a precisare si tratta di dispositivi precauzionali aggiuntivi rispetto a tutte le procedure per contrastare il diffondersi del Covid: distanziamento, ingressi scaglionati e differenziati, igienizzazione delle mani, mascherine. Senza dimenticare che il Comitato tecnico scientifico consiglia di mantenere le finestre aperte per assicurare un ulteriore ricambio dell’aria. Pratica difficile da osservare nel periodo invernale ma che tuttavia viene rispettata, anche con l’ausilio dei dispositivi per depurare gli ambienti.
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Per la dirigente Bruno, i purificatori possono essere una “marcia in più” a favore della didattica in presenza. E ne gioverebbe tutta la comunità scolastica, perché la dad può solo un’opzione di emergenza ma non la normalità.
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Sui “purificatori d'aria” e sul loro costo sarebbe utile accendere al più presto un faro. Il CTS non li ha mai considerati utili e nel PNRR Infatti non sono previsti finanziamenti. Ci si fida troppo dei piazzisti di questi strumenti, che ne esaltano virtù tutte da dimostrare.