Due giornate dedicate alla donazione di sangue – oggi e domani in piazza Aldo Moro, dalle 8 alle 12 – organizzate dall’Avis Bitonto per sensibilizzare verso un gesto di solidarietà importante e necessario. Ce ne parla Massimo Rutigliano, presidente dell’Avis Bitonto, allargando il campo ad altre iniziative e attività in cui l’associazione è coinvolta.
Quanto è importante donare il sangue?
La donazione di sangue è importante per diversi fattori: ci sono molte persone che devono sottoporsi a trasfusioni perché talassemiche, per interventi chirurgici, incidenti stradali, parto naturale…. Con una donazione si salvano tre vite.
I social possono essere uno strumento utile per informare e sensibilizzare i più giovani?
I social sono uno strumento molto usato dai giovani ed è per questo che lo utilizziamo per raggiungerli col nostro messaggio. Cerchiamo di informarli anche con incontri in presenza nelle scuole, attività che purtroppo abbiamo dovuto sospendere a causa della pandemia.
C’è chi non dona il sangue per timore di eventuali rischi o per la fobia dell’ago. Come si possono vincere queste paure?
Diverse volte ci troviamo difronte a persone che sono frenate dalla paura degli aghi o del sangue. Per questo abbiamo inserito la figura di uno psicologo all’interno dell’Avis Bitonto, proprio per far “sbloccare” le persone. Molti li convinciamo facendo capire l’importanza del dono e che è una questione psicologica.
L’Avis si relaziona da sempre con diverse realtà, impegnandosi anche nella programmazione di tanti eventi. Quali sono i prossimi in programma?
Organizzare un evento non è mai facile, dipende anche dall’importanza dell’evento. Siamo molto attivi nel sociale a 360 gradi. Abbiamo realizzato anche eventi di caratura internazionale, come il viaggio umanitario in Ucraina o il galà della solidarietà. Un altro progetto imminente che ci vedrà coinvolti dal 1° al 5 giugno, insieme alla Croce Bianca di Vicenza, è il viaggio al confine fra Polonia e Ucraina, dove daremo sostegno ai bambini negli ospedali e negli orfanotrofi attraverso la clownterapia. Porteremo anche alcuni bambini nel nostro Paese per dare loro cure migliori negli ospedali del Veneto, di Roma e Torino. Quest’iniziativa, nata da un’idea durante il primo viaggio in Ucraina, mira a curare chi soffre di patologie importanti. Cercheremo di acquistare, anche col supporto di una raccolta fondi, beni di prima necessità e attrezzature mediche come elettrocardiografi e otoscopi. Chi volesse partecipare come volontario può contattarci al 392 4649410.