Attualità

Avis Bitonto e istituto Cassano-de Renzio in missione umanitaria per i bambini ucraini

La Redazione
Partenza della prima missione umanitaria in Ucraina dell'Avis Bitonto
Si parte il 1° giugno, per portare aiuti e medicinali al confine tra Polonia e Ucraina , destinati a ospedali pediatrici e organotrofi
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L’idea di una missione umanitaria in Ucraina, partita dall’Avis Bitonto e dalla Croce Bianca di Vicenza, ha trovato immediato sostegno da parte del dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Cassano-de Renzio, il professor Saverio Pansini. È partita una raccolta fondi che ha tradotto l’idea in realtà: si parte mercoledì 1° giugno e, secondo programma, si torna il 4 giugno.

I beni di prima necessità e i farmaci raccolti, destinati ad ospedali pediatrici e orfanotrofi, saranno consegnati al confine fra Ucraina e Polonia, dalla delegazione di cui fanno parte i bitontini Massimo Rutigliano presidente dell’Avis Bitonto, il dirigente scolastico Saverio Pansini, l’infermiera Annalisa Miccione, cinque volontari dell’Avis Bitonto (Michele Fallacara, Vito Liso, Gioacchino De Vanna, Giada Liso e Donato Masciale) e il giornalista Pier Girolamo Larovere.

«Una missione lunga, impegnativa e anche rischiosa – spiega Massimo Rutigliano – che potrà dare aiuti concreti a chi sta patendo per questa guerra che continua a fare paura. Ed è sempre più forte il bisogno di fare di più, per questo stiamo affrontando per la seconda volta questa missione».

La prima, partita il 21 aprile scorso, è stata raccontata da BitontoLive in un reportage.

«In questo viaggio – sottolinea Rutigliano – abbiamo deciso di unire le forze, per questo faremo tappa a Vicenza dove ci saranno ad attenderci i volontari della Croce Bianca, insieme ai clown, per sollevare il morale di tutti noi e dei bambini dell’orfanotrofio e dell’ospedale che visiteremo. Il rientro in Italia è previsto tra la sera del 3 e la mattina del 4 giugno. I bambini ucraini bisognosi di cure mediche saranno trasportati in ambulanza o in aereo con destinazione Roma, Torino e Veneto. A seguito delle disponibilità data da alcuni ospedali sul territorio italiano, saranno presi in carico nei vari centri ospedalieri per essere curati. Infine porteremo con noi alcune persone ucraine che troveranno accoglienza nelle famiglie ospitanti».

giovedì 26 Maggio 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 16:30)

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Annalisa L.
Annalisa L.
1 anno fa

Non credo che un Paese come l'Ucraina che può permettersi di spendere 20 miliardi di dollari al mese per la guerra abbia poi bisogno di un bus di aiuti. Del resto Zelensky non li ha mai chiesti. Semmai ha chiesto solo armi che però la nostra Costituzione vieterebbe di inviare.

Franco
Franco
1 anno fa

Il fatto che utilizzino un bus e non un autocarro ci fa' desumere che al ritorno lo riempiranno di profughi. E su questo traffici vorremmo più controlli.