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Siccità, Coldiretti Puglia: “Accelerare su bacini di accumulo”

La Redazione
Ulivi in sofferenza per caldo e siccità
Appello a velocizzare le autorizzazioni burocratiche, che richiedono in media 877 giorni a fronte dei 663 giorni in Italia
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Con la morsa della siccità che non si allenta, crescono in maniera esponenziale i danni alle colture. Occorre accelerare sulla realizzazione di un piano per i bacini di accumulo per assicurarsi stabilmente in futuro le riserve idriche necessarie – è l’appello della Coldiretti regionale – e bisogna velocizzare le procedure burocratiche, visto che in Puglia la durata degli appalti è di 877 giorni, contro 663 in Italia.

La situazione  delle campagne e le previsioni meteo per i prossimi giorni rendono sempre più evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi. Viene raccolta solo l’11% dell’acqua piovana ma si potrebbe arrivare al 50%, evitando così situazioni di crisi che in Puglia si ripetono ogni anno. Bisogna ripartire alle incompiute, come la diga del Pappadai in provincia di Taranto, un’opera idraulica mai utilizzata e di fatto abbandonata, utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo, che una volta ultimata andrebbe a servire l’alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti. La mancanza di una organica politica di bonifica e irrigazione comporta che lo stesso costo dell'acqua sia stato e continui ad essere caratterizzato da profonde ingiustizie. Ma vanno anche rivisti gli accordi fatti con la Regione Basilicata, circa il ristoro del danno ambientale, e con la Regione Molise per la realizzazione di una condotta di 10 chilometri per drenare acqua dall'invaso del Liscione sul Biferno fino all'invaso di Occhito sul Fortore.

La regione con il minimo afflusso meteorico è proprio la Puglia, dove piove meno con 641,5 millimetri annui medi e mantiene anche il primato negativo della disponibilità annua media di risorsa pro capite: soli 1.000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2.330 metri cubi.

A risentire è tutto il settore agricolo nel 2022 divenuto rovente – afferma Coldiretti Puglia – con la frutta e la verdura in campo  bruciate dal solleone e i frequenti incendi in Salento e nel foggiano. Stanno soffrendo il caldo gli animali nelle stalle – spiega Coldiretti Puglia – dove le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 30% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali, mentre il calo delle rese hanno ridotto la produzione dell’alimentazione degli animali, come orzo e piselli proteici.

I costi sono schizzati alle stelle per l’irrigazione di soccorso e per la necessità di gasolio per tirare l’acqua dai pozzi, azionare trattori e mietitrebbie per raccogliere il grano e per tenere in funzione h24 ventilatori e doccette refrigeranti nelle stalle per aiutare le mucche a sopportare meglio la calura. Una situazione che fa salire ben oltre i 100 milioni di euro il conto dei danni provocati nel 2022 all’agricoltura pugliese per il caldo e la siccità soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti con le avversità da sole e scottature dei prodotti agricoli che non sono più assicurabili.

sabato 25 Giugno 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 16:22)

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