Attualità

Grande affluenza di visitatori al Presepe Vivente di Palombaio

Tommaso Cataldi
Re Magi al Presepe Vivente di Palombaio
L'estrazione dei biglietti vincenti la sottoscrizione e i Re Magi chiudono un'edizione ricca di novità
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Grande successo per il Presepe Vivente di Palombaio che, nelle serate clou di Natale e dell’Epifania, ha visto la partecipazione di migliaia di visitatori accorsi dai paesi limitrofi (e non solo!) per ammirare lo splendido villaggio allestito con dovizia di particolari nel parco “Gaetano Vacca” dai volontari dell’associazione Anspi e della parrocchia “Maria Santissima Immacolata”, evento che si è avvalso del patrocinio del comune di Bitonto e del Consiglio regionale pugliese.

Ampiamente superate le previsioni iniziali e aumentate le presenze dello scorso anno, quando le ultime due serate vennero annullate causa neve. Gi organizzatori si dichiarano soddisfatti che il loro duro e costante lavoro abbia reso felice grandi e piccini nell’ammirare una struttura costruita da zero lo scorso anno ed ampliata quest’inverno, arricchita con cascate, ponti e costruzioni.

Sono state tante le novità che hanno caratterizzato il Presepe Vivente 2017: tra queste, è doveroso citare l’esibizione dal vivo ogni sera dei ragazzi dell’associazione di canto “Vox Libera” e gli artisti di strada “Yin & Yang” che il 6 gennaio hanno deliziato ed incantato i presenti con performance di alta classe, tra giocoleria e numeri col fuoco, oltre alla befana che ha regalato giocattoli ai più piccini. Come sempre incantevole ed affascinante poi l’arrivo dei Re Magi, giunti a cavallo dalla chiesa parrocchiale fino all’area presepiale.

«Credo che non esista altra parola che Grazie, per esprimere tutto ciò che è possibile dire per ciò che abbiamo vissuto in questi giorni – commenta padre Fulvio Procino – presidente dell’associazione Anspi –. Questa sera un visitatore mi ha accostato e mi ha detto: ‘Padre, questa dovrebbe essere la Chiesa, una comunità capace di riunirsi nella gioia e nel servizio per dire ciò che crede senza grandi discorsi’. Io un po’ impacciato, perché ognuno di noi sa i sacrifici, i silenzi e i salti che si fanno per non arrabbiarsi, per non rispondere male, per continuare a fare il proprio servizio, ho risposto che questo sarebbe un sogno. Poi ho pensato: che bello, una comunità o parte di essa, come Giuseppe ha saputo sognare, anzi interpretare, per mezzo del presepe, il sogno di Dio. E allora grazie perché abbiamo dato vita al Suo sogno, quello di vederci comunità che testimonia in vario modo, per vie diverse, senza moralismi ma nella semplicità di una presenza sorridente eppure a volte sacrificata. Grazie ai tanti volti e ai tanti nomi, dal più piccolo pastorello al piccolo israelita che non si sa staccare dalla visione delle gallinelle, per finire ai grandi che a una preghiera detta nella sinagoga accostano una chiacchierata con chi passa e non comprende. Un sogno, una realtà. Il sogno quello di Dio che vuole che impariamo ad amare, la realtà quella di un drappello di uomini, donne e bambini intenzionati a rendere ragione della speranza. Questa la comunità che voglio e della quale ringrazio la bontà di Dio, una comunità non perfetta ma desiderosa di sognare in Dio il suo stesso sogno, l’amore».

lunedì 8 Gennaio 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 21:40)

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