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“Piano di Gestione del Cinghiale 2018-2020”: il Parco chiede un incontro ai Prefetti di Bari e Bat

La Redazione
Cinghiali a spasso sulla sp 89
Tra gli interventi previsti dalla strategia c'è la contenzione dei danni attraverso attività di prevenzione che punteranno anche ad una maggiore attenzione alla viabilità sulle strade da parte delle autorità competenti
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Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia avvierà a breve il Piano di gestione del cinghiale 2018/2020, adottato con deliberazione del Consiglio Direttivo n. 26/2018 del 17 luglio 2018.

Il Piano prevede una strategia articolata, in coerenza con la normativa vigente e con gli indirizzi nazionali, in particolare, con le “Linee guida per la gestione del cinghiale (SUS scrofa) nelle aree protette” pubblicate dal Ministero dell’Ambiente e dall’Ispra.

Proprio per la complessità degli interventi previsti dal Piano, il vice presidente del Pnam, Cesare Troia, e il direttore Domenico Nicoletti hanno chiesto un incontro al Prefetto di Bari Marilisa Magno, e al Prefetto di Barletta Andria Trani Emilio Dario Sensi, per creare una sinergia di intenti e di modalità di attuazione al fine di massimizzare l’efficacia delle operazioni e la sicurezza delle persone nell’ambito di quanto la legge nazionale e le norme regionali consentono.

Tra gli interventi previsti dalla strategia c’è la contenzione dei danni attraverso attività di prevenzione che punteranno anche ad una maggiore attenzione alla viabilità sulle strade da parte delle autorità competenti, spesso luogo di impatto della specie con le autovetture in transito, causando notevoli danni e preoccupazione, oltre che paura agli automobilisti. Tali eventi, non di competenza del Parco, possono trovare una maggiore responsabilità delle Autorità Locali e di Polizia Territoriale per la pubblica incolumità.

Gli strumenti che il Parco intende utilizzare per far fronte all’emergenza sono: un aumento delle dimensioni delle gabbie di contenzione, una maggiore collaborazione con gli agricoltori, la creazione di una filiera di macellazione, intese con la Regione Puglia volte alla creazione di recinti di sosta temporanea per i cinghiali catturati come previsto da apposita comunicazione Ispra e la definizione e disciplina delle aree contigue, dove poter operare l’eventuale selecontrollo e gestione delle aziende faunistico-venatorie. È prevista, inoltre, la pubblicazione di un bando che contenga la possibilità di aiuti che vadano nella direzione di supportare i costi delle recinzioni per alcune colture di pregio attraverso reti elettrificate.

L’Ente ha già avviato la procedura per l’individuazione degli operatori agricoli interessati alla concessione in uso dei terreni privati per l’installazione di gabbie di cattura dei cinghiali (raccogliendo già diverse disponibilità) e quelle per un accordo di programma con l’Agenzia Regionale Arif per la collaborazione operativa.

Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, con il Piano di Gestione del Cinghiale, mira a contenere il numero degli ungulati entro limiti ritenuti compatibili con il mantenimento degli equilibri ecologici e, in particolare, con gli “agroecosistemi”, contribuendo così anche a tutelare l’agricoltura e la sicurezza dei cittadini del Parco e superando l’emergenza sociale derivante dall’elevato numero di cinghiali presenti sul territorio.

Il Piano di Gestione del Cinghiale sarà avviato a breve con il coordinamento del Reparto Carabinieri Forestali del Pnam e, proprio per questo, è necessaria un’azione sinergica con le Prefetture e con le altre Istituzioni.

venerdì 14 Settembre 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 19:34)

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