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Comitati di Quartiere, il saluto dei presidenti a termine mandato

La Redazione
Raccolta firme per le assemblee costituenti dei Comitati di quartiere
I CdQ a Bitonto hanno visto la luce nel 2015
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I Comitati di Quartiere a Bitonto hanno visto la luce nel 2015 con l’elezione del Quartiere 15 Palombaio’, al quale sono seguiti i Quartieri 2 ‘Croci Porta Robustina’, 3 ‘Nova Via’, 4 ‘Res Publica’, 6 ‘6Traetta’, 9 ‘Gallo’, in ultimo il quartiere 1 ‘Urbis Cor’.

Il CdQ Palombaio ha terminato il mandato a gennaio 2018, mentre i restanti quartieri 2, 3, 4, 6, 9, terminano la loro esperienza tra il 25 ottobre e il 13 dicembre 2018.

I Presidenti unitamente ai consiglieri, tutti regolarmente eletti dai cittadini residenti negli stessi quartieri, ritengono di dover concludere la loro esperienza con un comunicato unico, che esprima in breve l’esperienza:

La ‘visione’ di puntare sui Comitati di Quartiere, senza ombra di dubbio, è stata un’idea opportuna e fuori da ogni qualsivoglia discussione. Essi sono nati esclusivamente come organismi apartitici, senza scopo di lucro, fondati unicamente sull’attività volontaristica e gratuita dei cittadini residenti, ai quali l’Amministrazione comunale riconosce il ruolo primario di promuovere la partecipazione democratica dei cittadini stessi. Essi svolgono, difatti, un ruolo propositivo e consultivo.

A consuntivo, si può certamente sostenere, senza ombra di dubbio, essere uno strumento opportuno e valido, pur se riteniamo che l’esperienza abbia presentato qualche criticità, imputabile anche all’essere novità per il nostro territorio.

L’opinione diffusa sulla validità, o necessità, di tale ‘scommessa’ è stata messa spesso in discussione – purtroppo a volte anche dalle stesse testate giornalistiche, web o cartacee – facendo riversare le presunte inefficienze sui comitati stessi, ma, a termine mandato, si può sicuramente dichiarare ben altro.

Riteniamo che il progetto, seppur validissimo per gli obiettivi prefissati, cioè quello di rendere responsabile la cittadinanza nelle scelte amministrative e sociali e quindi capaci di farsi interpreti e promotori degli interessi dei cittadini di fronte alle istituzioni, è arrivato probabilmente troppo presto. Il confronto frequente e concreto tra i Presidenti e i rispettivi direttivi, rivelatosi in alcuni momenti prezioso, ha portato a constatare, molto spesso una limitata partecipazione dei cittadini. Molti di loro probabilmente non ne sentono l’esigenza ed alcuni hanno travisato l’utilizzo, non percependolo come uno strumento di partecipazione diretta, ma quasi come una continua segnalazione di disservizi.

Forse, in qualche caso, neanche ci si è sentiti quartiere, e forse, ancora, in un tempo di individualismo esasperato, si è fatto fatica a sentirsi comunità anche quando si è tentato di fare esperienza di prossimità. Certamente ha contribuito la realtà che i direttivi sono stati costituiti da cittadini diversi tra loro e con obiettivi differenti. Tutti volontari, non appartenenti a nessuna sigla politica, e con l’esclusiva forza di chi, credendo nell’umile lavoro dal basso, potesse contribuire alla crescita del proprio quartiere e di conseguenza della propria Città.

Utilissimo è stato il lavoro in rete tra i comitati, che ha permesso di raggiungere diversi obiettivi, uno tra tanti, l’analisi del regolamento, che sarà adottato, sulla gestione dei beni comuni, da parte dei cittadini: il LABSUS e tanti piccoli eventi di prossimità, che hanno creato momenti di coinvolgimento reale. Peraltro, in ciascun quartiere, si è cercato di dare maggiore forza al ‘senso di comunità e di rispetto del bene comune’, e massimo è stato l’impegno anche nel porre, all’attenzione degli organi preposti, le diverse segnalazioni o esigenze dei cittadini.

A tre anni dal loro insediamento, probabilmente, i comitati di quartiere sono ancora alla ricerca di una propria identità, ma con la maturità dell’esperienza e una miglior definizione degli obiettivi e del regolamento, riteniamo possa essere trovata. Quindi non era pronta la città, non erano pronti molti di noi. Ma, sempre secondo il nostro parere, cosa ancora più importante, non era pronta anche una parte della politica bitontina. In questi anni troppo spesso, ci si è sentiti non esistenti, se non fosse stato per una cocciuta perseveranza o per l’attenzione che ci è stata concessa da chi, a tratti, ha ascoltato le nostre richieste, esigenze ed osservazioni. In ultimo, vi è rammarico per non essere, a volte, stati informati o interrogati su scelte che potevano in maniera diretta o indiretta coinvolgere i nostri quartieri, le nostre strade o le nostre piazze, in qualità di intermediari diretti dei cittadini.

Pertanto, a conclusione incarico, affermiamo che i Comitati sono sicuramente un’alta espressione di civiltà e di partecipazione dal basso, di una città, quale è Bitonto, che si dimostra molto eterogenea, per identità e per storia. La nostra esperienza personale e di gruppo, che ha creato un’Amicizia reale e opportuna, è segno tangibile di una sperimentazione che sicuramente ha necessità ancora di tempo per maturare e di una diversa forma mentis per definirla riuscita.

Augurando buona continuazione dei lavori al Comitato Urbis Cor, le nostre sollecitazione e le nostre aspettative sono quelle di continuità del nostro lavoro attraverso la costituzione dei nuovi direttivi ed il rinnovo dei già costituiti. A termine, cogliamo l’occasione per ringraziare con cordialità tutti coloro che comunque hanno riposto fiducia nel nostro, a volte difficile ma, disinteressato impegno“.

I Presidenti di Quartiere

Luciana Quarta – CdQ 2 ‘Croci Porta Robustina’

Annarita Priolo – CdQ 4 ‘Res Publica’

Giuseppe Centrone – CdQ 3 ‘Nova Via’

Fiorella Carbone – CdQ 6 ‘6Traetta’

Saverio Ancona – CdQ 9 ‘Gallo’

giovedì 18 Ottobre 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 19:20)

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