Attualità

Festa dei Santi Medici, don Vito Piccinonna: «Ritroviamo il senso dell’accoglienza»

La Redazione
La processione dei Santi Medici detta "Intorciata"
Da secoli i Santi Cosma e Damiano continuano ad esercitare un fascino particolare su migliaia di fedeli in tutto il mondo
scrivi un commento 60

«Ritroviamo il senso dell’accoglienza universale, senza nessuna distinzione». È stato questo il messaggio principale che don Vito Piccinonna, Rettore della “Fondazione Opera Santi Medici” ha voluto lanciare in occasione della festa dei Santi Medici Cosma e Damiano.

Un messaggio che sembra non essere rimasto inascoltato, se a confermarlo sono le storie di migliaia di pellegrini, provenienti da ogni dove, che ieri hanno partecipato alla sentita processione snodatasi lungo le principali strade della nostra città. Ognuno con un viaggio, una storia, una sofferenza diversa sulle spalle. Tutti accomunati dalla devozione per questi gemelli martiri, detti i Santi Anargiri“.

Questo appellativo fu attribuito loro perché non vollero mai denaro o beni in cambio della loro pratica di medici e guaritori (‘Anargyroi’ in greco antico significa proprio “senza argento”). È anche noto che grazie a queste opere convertirono molte persone alla fede cattolica.

Da secoli i Santi Cosma e Damiano continuano ad esercitare un fascino particolare su migliaia di fedeli in tutto il mondo, e il loro culto è testimoniato non solo in molti luoghi d’Italia, ma anche in Germania, Croazia, Argentina e altre parti del mondo.

Come è noto, però, Bitonto rappresenta uno dei maggiori punti di riferimento per chi venera questi martiri, tanto che la Chiesa più importante a loro consacrata, dopo quella di Roma, è proprio la nostra Basilica dei Santi Medici. La festa richiama nella nostra città, ogni terza domenica di ottobre, migliaia di fedeli, provenienti soprattutto dal Mezzogiorno d’Italia, ma anche da più lontano.

Come ogni anno, nel momento del rientro in Basilica, le effigi di Cosma e Damiano sono state accolte da una folla di fedeli, che hanno potuto ascoltare l’omelia dell’arcivescovo mons. Francesco Cacucci e gli interventi di varie autorità civili e religiose. Una festa, insomma, di tutta la comunità, che per una giornata intera marcia al ritmo lento e dondolante della processione. E un culto, quello per i “Santi Anargiri”, che resiste al tempo e alla frenesia della modernità.

lunedì 22 Ottobre 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 19:18)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti