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Xylella, Sicolo: «Necessaria azione congiunta per prevenire il batterio»

La Redazione
Sicolo incontra il Commissario europeo all’Agricoltura Hogan
Il presidente bitontino di Italia Olivicola ha commentato i due pareri dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, che hanno confermato la mancanza di una cura efficace per debellare il virus
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«L’Efsa ha confermato oggi l’amara realtà che purtroppo sapevamo da tempo: al momento, nonostante gli sforzi di tanti bravi ricercatori, non esiste una cura per debellare il batterio della xylella dai nostri campi, ma abbiamo solo l’arma della prevenzione attuando le misure che l’Unione Europea suggerisce da tempo e che, purtroppo, in Italia non sono mai state attuate seriamente.
Fare le buone pratiche agricole (aratura, potatura, etc.) ed eradicare le piante infette e morte sono le uniche soluzioni adesso per provare a fermare il contagio.
La xylella è un problema nazionale ed europeo e come tale va trattato, facendo squadra tra tutte le istituzioni e gli agricoltori che hanno subito questa catastrofe per i campi e per l’economia.
Ora più che mai è necessaria un’azione congiunta e seria per fermare il batterio e per provare a ricostruire l’olivicoltura salentina distrutta, ed in tal senso le intenzioni dell’Unione Europea, confermate dal Commissario Hogan nel nostro ultimo incontro a Tokyo la scorsa settimana, sono positive in merito al finanziamento del piano da 500 milioni di euro per nuovi impianti ed il sostegno alle aziende agricole in ginocchio».

Così il presidente di Italia Olivicola, la prima organizzazione della produzione olivicola italiana, il bitontino Gennaro Sicolo, ha commentato i due pareri dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare resi noti ieri.

In base alle stime contenute nello studio di Italia Olivicola, nelle scorse settimane sottoposto all’attenzione dei Commissari Ue Hogan e Andriukaitis, a causa del batterio sono 4 milioni le piante definitivamente improduttive, 50mila gli ettari desertificati, mentre la produzione olivicola si è ridotta del 10%.

giovedì 16 Maggio 2019

(modifica il 28 Giugno 2022, 17:52)

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Marco
Marco
4 anni fa

Coldiretti e non solo fa orecchie da mercante e ignora come sempre volutamente i risultati delle indagini della Procura di Lecce da cui si evince che le discrasia erano proprio nel piano europeo e regionale (Silletti) che prevedeva inutili eradicazioni per 100 metri intorno all'albero malato e massiccio uso di pesticidi per eliminare il presunto insetto vettore. La,Procura di Lecce dice anche un' altra cosa: molte delle iniziative e delle richieste per combattere la xylella erano in realtà finalizzate solo ad ottenere cospicui finanziamenti europei e regionali. Richieste che come si vede continuano anche oggi. Se fosse stato realizzato il piano Silletti la Puglia oggi sarebbe un deserto soppiantato chissà da cosa: resort turistici, uliveti intensivi, coltivazioni di pannelli fotovoltaici.

Marco
Marco
4 anni fa

A Sicolo potrebbe dunque interessare quanto riportato oggi da Il Fatto Quotidiano: dai dati del monitoraggio, risulta che 3.300 piante sintomatiche campionate nel 2017-18 sono risultate negative al batterio e che invece circa 1.300 olivi sani risultano positivi a Xylella?
Sempre dai dati ufficiali risulta che sono una trentina le specie, anche erbacee, che ospitano il batterio (non solo ulivi quindi).
Tutta la Puglia dovrebbe allora essere passata a ferro e fuoco? Domanda impegnativa anche per Arif e Coldiretti.