Attualità

L’offerta culturale bitontina si arricchisce della nuova sala “Francesco Speranza”

Mariagrazia Lamonaca
L'inaugurazione della sala "Francesco Speranza" presso la Galleria Devanna
Domenica scorsa l'inaugurazione della sala ubicata al piano terra di Palazzo Sylos Calò, sede della Galleria Nazionale della Puglia
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Domenica scorsa è stata inaugurata e aperta al pubblico la sala ubicata al piano terra di Palazzo Sylos Calò, sede della Galleria Nazionale della Puglia Devanna“. La ‘nuova’ sala, recentemente restaurata dal Polo Museale della Puglia, è stata dedicata al pittore Francesco Speranza (Bitonto, 1902 – Bari, 1984).

Speranza visse poco nella sua città natale. Gli anziani lo ricordano come un uomo umile e discreto, nonostante il suo successo in una città culturale come Milano, dove si trasferì sin dagli anni della formazione giovanile, senza mai dimenticarsi delle sue origini. E infatti a Bitonto, sua terra natia, tornava quando ne aveva la possibilità. Come quel giorno, all’inizio degli anni ’60, quando fu ricevuto dall’allora amministrazione comunale, che volle omaggiarlo con un premio, presso l’ex cinema Traetta, alla presenza delle scolaresche. Speranza rappresentò una fonte di ispirazione e reinventò, in una dimensione trasognata e fiabesca, i luoghi della memoria e dell’infanzia con un senso poetico che riscatta la sua pittura dal cedimento a facili metodi figurativi.

Domenica, in occasione dell’inaugurazione, i numerosi visitatori sono stati accompagnati nella nuova sala alla scoperta di opere che illustrano i vari generi artistici cui si dedicò l’artista. Sette dipinti che rappresentano paesaggi, ritratti, nature morte. Sette opere ubicate in questa scintillante “vetrina della speranza”, come l’ha definita l’assessore al Turismo Rino Mangini (presente all’inaugurazione), che saranno fruibili anche da via Rogadeo grazie a una vetrata appositamente progettata per l’allestimento. «Il Comune, inoltre, posizionerà nella nuova sala le diverse opere in proprio possesso su Speranza – ha assicurato Mangini – tra cui quella, poco conosciuta, situata all’interno del foyer del teatro Traetta».

«L’idea nasce dalla necessità di dare un riconoscimento ad una figura di spicco della città, che ha goduto di grande fama nel ‘900 – ha spiegato Nuccia Barbone, direttrice della Galleria Devanna -, perché è più conosciuto di quello che si pensi. Speranza era un artista che è rimasto sempre meridionale nonostante una viva presenza al nord».

Domenica il nastro è stato tagliato dallo stesso Girolamo Devanna, il collezionista ed estimatore che ha donato la maggior parte delle opere presenti nella Galleria, tra cui anche i dipinti di Speranza. Ma è solo un punto di partenza, hanno spiegato le istituzioni, perché per Speranza sarà fatto ancora di più.

martedì 2 Luglio 2019

(modifica il 28 Giugno 2022, 17:35)

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