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Museo Diocesano di Bitonto, i giorni di aperture al pubblico

La Redazione
Museo Diocesano di Bitonto
Lunedì e mercoledì di mattina, venerdì di pomeriggio
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A seguito di un lungo e intenso cammino di programmazione e di progettazione, di lavori e di allestimenti, viene aperta al pubblico l’esposizione del Museo Diocesano di Bitonto “Mons. A. Marena”. La collezione è ospitata negli ambienti dell’ex convento dei Frati Minori Conventuali poi sede del Seminario Vescovile, via Ferrante Aporti, 15, attiguo alla Chiesa di San Francesco della Scarpa.

E’ possibile visitare il nuovo Museo, fruibile al pubblico dal 28 luglio 2019 ma in attesa della prossima inaugurazione ufficiale, nei seguenti giorni e orari di apertura:

– Lunedì dalle 9.00 alle 13.00

– Mercoledì dalle 9.00 alle 13.00

– Venerdì dalle 15.00 alle 19.00

(ultimo ingresso 30′ prima della chiusura)

Per info, prenotazioni e aggiornamenti si può chiamare il +39 3334927688, o scrivere una mail agli indirizzi coop.reartu@gmail.com o a museobitonto@arcidiocesibaribitonto.it

FB https://www.facebook.com/Museo-Diocesano-di-Bitont…

https://www.arcidiocesibaribitonto.it/curia/museo-diocesano/sezione-bitonto

Fondi dell’Unione Europea e della Regione Puglia, il contributo dell’agenzia interministeriale Arcus S.p.a. con l’impegno della Arcidiocesi, il coinvolgimento del Comune di Bitonto e la collaborazione delle Soprintendenze, hanno reso possibile, lungo questi anni a partire dal 2005, il restauro e l’adeguamento funzionale dell’ex Seminario Vescovile di Bitonto ed il conseguente allestimento museale.

Il Museo

Fin dal 1986, a seguito della fusione dell’Arcidiocesi di Bari e della Diocesi di Bitonto nella unica Arcidiocesi di Bari-Bitonto, gli Arcivescovi mons. Mariano Magrassi e mons. Francesco Cacucci hanno continuato l’opera di raccolta e conservazione, di esposizione e valorizzazione delle numerose opere artistiche, testimonianza della fede e dell’impegno delle generazioni, intrapresa dall’ultimo vescovo di Bitonto, mons. Aurelio Marena. Nel 1997 un decreto arcivescovile unificava le due istituzioni museali in un’unica realtà, articolata in due sezioni, sotto la titolarità della Arcidiocesi, con un direttore ed un codirettore.

Il progetto identitario del museo realizza una esposizione delle opere non cronologica ma contestualizzata secondo orientamenti teologici, pastorali, territoriali e di funzione liturgica. Infatti il “museo ecclesiastico, con tutte le manifestazioni che vi si connettono, è intimamente legato al vissuto ecclesiale, poiché documenta visibilmente il percorso fatto lungo i secoli dalla Chiesa nel culto, nella catechesi, nella cultura e nella carità. […] Deve quindi necessariamente inserirsi nell’ambito delle attività pastorali, con il compito di riflettere la vita ecclesiale tramite un approccio complessivo al patrimonio storico-artistico.” (cfr. Lettera circolare sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, 15 agosto 2001).

L’intero patrimonio artistico comprende tavole, affreschi, tele, sculture, oreficeria, paramenti sacri, mobili, materiali lapidei di periodi storici che vanno dal sec. XII al XIX. Fino al 2015 la esposizione museale era collocata nella sede di Via Vescovado 2, attigua alla Concattedrale ed al palazzo vescovile di Bitonto.

Il percorso espositivo racconta, attraverso le opere, la Diocesi alle sue origini, offrendo una visione completa dello spaccato della vita ecclesiale fino ai nostri giorni. Partendo dall’influenza bizantina, evidente nel lacerto di tavola pittorica e nei capitelli di importazione, è chiaro il passaggio all’arte romanica, con l’antependium dell’altare basilicale, sino alla nascita dell’arte italiana.

Pregevole è la tavola, che riproduce la effigie di San Francesco, unico esemplare della storia del francescanesimo nel sud Italia.

La ricca produzione di opere d’arte nel ‘500 e nel ‘600, è segno di prosperità economica della città di Bitonto, che in questo periodo diviene Universitas, e della vita ecclesiale della Diocesi sotto l’influenza della Riforma Cattolica, espressa dal Concilio di Trento. Le committenze nobiliari e clericali hanno promosso l’intensa attività produttiva artistica di scuole pittoriche locali (Carlo Rosa, Nicola Gliri) e di più ampio respiro europeo, che hanno ornato e arricchito di opere d’arte le chiese e le cappelle private dei palazzi del centro storico cittadino. Caratteristica del Museo Diocesano è l’esposizione di arredi sacri, il cui valore simbolico rievoca i momenti della vita liturgica. I segni del servizio episcopale (trono, mitrie e pastorali, croci pettorali) e dell’ordine sacerdotale (stole, pianete, calici), con la simbologia e i motivi ornamentali (segni della passione, pane, angeli, motivi floreali), denotano la forte influenza della Capitale del Regno, Napoli, dal periodo Angioino fino alla dominazione Borbonica. I punzoni degli argentieri e i ricami dei tessuti, adoperati per i paramenti, evidenziano il collegamento, rispettivamente alle oreficerie napoletane e all’Opificio di San Leucio, sebbene siano espressione dell’ artigianato locale (Monastero delle Vergini Benedettine). L’esposizione è completata da documenti pergamenacei e cartacei che riguardano la storia della Diocesi di Bitonto e alcune manifestazioni di vita ecclesiale (bolle pontificie, libri liturgici e devozionali, platee varie, monacazioni).

Info: 333 4927 688

sabato 17 Agosto 2019

(modifica il 28 Giugno 2022, 17:18)

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