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Pubblicato il programma 2020 per la festa dei Santi Medici

La Redazione
Santi Medici Cosma e Damiano
Niente processione ma ci saranno numerosi momenti di preghiera per lo più incentrati sull'enciclica 'Laudato sì'
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È stato definito il programma per la Festa dei Santi Medici del 2020 che tradizionalmente si svolge nei mesi di settembre e di ottobre.

L’emergenza sanitaria che stiamo attraversando ci impedisce di vivere la tradizionale processione ottobrina in onore dei Santi Medici e Martiri Cosma e Damiano – si legge nel comunicato diffuso per gli organi di stampa – come previsto dal Comunicato della Conferenza Episcopale Pugliese del 9 marzo 2020, valido per tutte le feste pugliesi almeno fino alla fine di dicembre.

Tuttavia, la mancanza della processione non dovrà precludere la dimensione della festa che, come Comunità bitontina, siamo chiamati ad organizzare per accogliere i tanti devoti, pellegrini e quanti sono legati nella fede ai nostri Santi, alla nostra Basilica e alla città di Bitonto, con un pensiero e una preghiera speciale ai tanti devoti sparsi nel mondo, in particolare in Argentina e negli Stati Uniti d’America, e soprattutto presenti in quelle zone colpite ancora duramente dal coronavirus.

In questo delicato momento storico è un dovere per tutti assumersi la responsabilità di fare festa osservando le norme in materia anti COVID-19, per il rispetto della salute di ciascuno.

Il programma sarà dedicato alla riflessione sull’Enciclica “Laudato Sì”, a 5 anni dalla sua pubblicazione, accogliendo l’invito del Santo Padre Francesco fatto alla Chiesa e al mondo: “Il grido della terra e il grido dei poveri non possono più aspettare”.

Si inizierà con la novena in preparazione alla festa liturgica del 26 settembre che vedrà la partecipazione di diversi sacerdoti e diaconi impegnati negli uffici pugliesi della pastorale sociale, del lavoro, della giustizia e della custodia del creato. Al centro del percorso della novena, il giorno 23 si terrà un momento di preghiera ecumenico con il canto dell’inno Akathistos ai Santi Medici, a cura dell’Ufficio Ecumenico dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, con la partecipazione di padre Vinceslao della Comunità ortodossa russa, di padre Driga della Comunità ortodossa rumena e delle Comunità parrocchiali cittadine con i loro presbiteri. La vigilia della festa, il giorno 25, avremo la gioia di avere in mezzo a noi don Maurizio Patriciello, Parroco della parrocchia San Paolo Apostolo in Caivano (NA), prete della “Terra dei fuochi”. Sabato 26 settembre, concluderà questa prima parte della festa, S. E. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e Presidente Commissione episcopale CEI per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, che presiederà l’Eucarestia alle ore 20.

Il programma ottobrino avrà come culmine la terza domenica di ottobre, il giorno 18, con le diverse celebrazioni che si concluderanno con l’Eucarestia presieduta dall’Arcivescovo di Bari-Bitonto Mons. Francesco Cacucci, alle ore 19. In preparazione alla terza domenica di ottobre sono stati previsti alcuni incontri di carattere culturale e liturgico rivolti a bambini, giovani, adulti e lavoratori, come da programma allegato.

Le celebrazioni del 26 settembre e della terza domenica di ottobre si terranno sulla piazza antistante la Basilica. Attraverso un percorso guidato sarà possibile, comunque, vivere dei momenti di venerazione delle immagini dei Santi e della reliquia, nel massimo rispetto delle normative previste per l’emergenza sanitaria COVID-19. Sarà, pertanto, obbligatorio durante le celebrazioni indossare la mascherina e assicurare il distanziamento tra le persone.

Infine, alcune celebrazioni saranno trasmesse in diretta streaming sia sui nostri canali social che su canali televisivi che saranno di volta in volta comunicati sulla nostra pagina Facebook.

mercoledì 2 Settembre 2020

(modifica il 28 Giugno 2022, 15:03)

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Franco
Franco
3 anni fa

È finita, con la scusa del Covid e della festa interiore ci hanno cancellato secoli di tradizione. La paura ci attanaglia tutti.

Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Con la scusa del Covid stanno smantellando tutta la tradizione popolare. Si gioca sulla paura della gente. La fede in streaming non ha futuro. Ci siamo piegati alle norme senza ragionare.

raffaele altieri
raffaele altieri
3 anni fa

Ammessa un'emergenza di questa portata, ma dopo che abbiamo visto flagelli ben più pericolosi ( aids, cirrosi, eroina, cancro, ecc.), flagelli che ancora mietono molte più vittime del famigerato covid-19, e di cui non frega niente a nessuno, come si può impedire l'espressione della fede popolare, fede che ha aiutato intere generazioni a sopportare guerre e pestilenze grazie al conforto delle sue processioni. Mi parlate di destra negazionista o di storia che non viene cancellata, ma dove è il ragionamentro? c'è gente reale che vive una defraudazione di valori e libertà e voi rispondete generalizzando dei concetti già astrusi dì per se'.