La situazione contagi da coronavirus in Puglia sta diventando seria e davvero preoccupante: i numeri pubblicati nelle ultime ventiquattr’ore – 631 positivi e dieci decessi a fronte di circa 5300 tamponi – ne sono la dimostrazione lampante e i vertici regionali Michele Emiliano e l’assessore alla sanità Pier Luigi Lopalco stanno pensando a “decisioni forti”.
Uno dei più famosi medici bitontini, Antonio Moschetta, ordinario di medicina interna e ricercatore Airc di fama internazionale, rompe per la prima volta gli induci e dai social lancia l’hashtag “chiudi la Puglia e mappa”, esponendo il suo pensiero in merito alla situazione covid pugliese.
“La soluzione per la pandemia non è e non può essere solo l’ospedale – scrive Moschetta su Facebook –. Più che gli esercizi commerciali, si chiuda la Puglia in entrata ed uscita con controlli serrati e si inizi un programma serio di identificazione di tutti i positivi, paese per paese, e non di soli 5000 tamponi al giorno per tutta la Puglia. Sarebbe opportuno che ogni città abbia il suo centro per mappare l’infezione. È solo la mia opinione di cittadino, potenziale paziente”.
I medici dovrebbero parlare solo attraverso studi clinici e non attraverso opinioni.
buonasera ,
penso che quando affermato dal nostro concittadino illustre dott. ANTONIO MOSCHETTA sia giusto in quanto “solo” con una mappatura capillare sul territorio si potrebbe circoscrive ogni focolaio in essere .
Sono confortato oggi dalle affermazioni del dott. MOSCHETTA in quanto , pur non essendo un medico , in passato più volte ho “richiesto ” alle autorità sanitarie regionali tramite la vostra prestigiosa redazione una azione mirata ( tamponi ) su tutta la popolazione regionale .