In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, la seconda classe dell’indirizzo economico sociale del liceo Sylos ha voluto dar voce a chi non ne ha, a chi non ha il coraggio di ribellarsi, a chi subisce e tace perché non ha alternativa.
«La violenza fisica – scrivono i ragazzi – è la più facile da riconoscere, ma vi sono altre forme più subdole che intimoriscono e annichiliscono le donne: le violenze verbali,sessuali, psicologiche, stalking, fatto di una intrusione costante e minacciosa nella vita altrui. Non si può dimenticare che la violenza più diffusa è quella che avviene all’interno delle mura domestiche, in ambito familiare in cui l’uomo esercita un potere assoluto e offensivo della dignità della donna. A conferma di ciò i numeri dimostrano che la violenza sulle donne è aumentata a dismisura nei mesi di lockdown in cui la casa è diventata luogo di tortura e paura».
«Ci fa rabbrividire questa realtà di violenza così diffusa – continua la riflessione – perché ci fa pensare che neppure gli strumenti legislativi possono arginare quel senso di “onnipotenza” che ancora oggi induce alcuni uomini a considerarsi “padroni delle donne”. Una società non può dirsi evoluta se non riconosce la pericolosità sociale di questi comportamenti e non li stigmatizza attraverso l’adozione di misure volte a prevenire i reati, proteggere le vittime e punire i colpevoli. Questo è lo spirito con cui è stata approvata la legge 69 del 2019, denominata Codice Rosso».
I testi sono firmati dalle alunne Rosa Rinaldi, Marajha Murgolo e Arianna Albergo.