Il coordinatore della cabina di regia regionale per i vaccini Covid Michele Conversano, il direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro e il dirigente di sezione Onofrio Mongelli hanno firmato ieri una circolare per l’organizzazione della vaccinazione per i soggetti fragili e domiciliari, over 80 a domicilio, con malattie rare e per la gestione delle dosi residue.
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I medici di medicina generale devono aver già comunicato, come da protocollo firmato lo scorso 5 marzo, la possibilità di effettuare la vaccinazione anti Covid nel proprio studio o in una sede individuata o messa a disposizione, nonché a domicilio.
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Over 80 a domicilio
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La ASL, tramite i distretti sociosanitari, mette a disposizione le liste di chi ha fatto richiesta di vaccinazione a domicilio, che saranno sottoposti a somministrazione domiciliare secondo un calendario che la stessa ASL dovrà definire entro lunedì 29 marzo. Ciascun medico dovrà predisporre le agende settimanali, comunicare agli interessati la data e la fascia oraria dell’appuntamento. La ASL assicurerà le dosi di vaccino Moderna necessarie.
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Estremamente vulnerabili e disabili gravi
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Per le vaccinazioni delle persone in condizione di estrema vulnerabilità e disabilità grave, la cabina di regia ha fissato la popolazione target di riferimento.
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Le persone “estremamente vulnerabili” che devono essere vaccinate dai medici di famiglia saranno direttamente identificate utilizzando le informazioni rilevabili dai sistemi ambulatoriali dei medici (esenzioni attive, prescrizioni, piani terapeutici).
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Le persone “disabili gravi” che vogliono essere vaccinate dai medici di famiglia dovranno contattare o far contattare il proprio medico, comunicando di essere in possesso del certificato di handicap grave ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della legge 104/92, rilasciato dall’Inps o dalla Commissione medico legale ASL.
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I medici predisporranno quindi le agende per la vaccinazione, la cui somministrazione dovrà essere garantita progressivamente dal 29 marzo.
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I medici devono acquisire una dichiarazione con i nominativi dei conviventi o caregiver dei propri assistiti “estremamente vulnerabili” e “disabili gravi”, che possa essere utilizzata per la vaccinazione da parte dei medici dei conviventi o caregiver.
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Per i conviventi o caregiver dei pazienti “estremamente vulnerabile” e “disabili gravi” in carico ad un altro medico, il medico di medicina generale che ha in carico il paziente estremamente fragile, si limiterà a rilasciare un’apposita attestazione. Tale attestazione può essere rilasciata anche dal pediatra di famiglia.
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Per la vaccinazione nelle sedi vaccinali ASL delle persone “estremamente vulnerabili”, “disabili gravi” e dei conviventi e caregiver, i medici di assistenza primaria concorderanno con il distretto sociosanitario di appartenenza il calendario di appuntamenti da gestire nei punti vaccinali dell’azienda sanitaria locale.
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Malattie rare
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Per la vaccinazione dei soggetti con malattie rare e ad alta complessità di cura e dei loro caregiver, sarà effettuata dal medico di medicina generale sulla base di elenchi messi a loro disposizione da parte dei distretti sociosanitari, identificando i soggetti (fonte Simarrp/Edotto).
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Dosi residue
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In attuazione dell’ordinanza 2/2021 del commissario straordinario Covid, le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, se non conservabili, possono essere “eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l'impiego evitando sprechi, in favore di soggetti disponibili al momento, secondo l'ordine di priorità individuato dal piano vaccinale nazionale e successive raccomandazioni”.
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Pertanto, gli operatori dei punti vaccinali ASL e i medici di assistenza primaria sono autorizzati all’utilizzo delle dosi residue destinate ai soggetti di età superiore a 80 anni prenotati, ma che non si sono presentati all’appuntamento, destinandole in favore di persone di età compresa nella fascia 70-79 anni che, disponibili al momento sulla base di chiamata telefonica, si presentino al punto vaccinale o all’ambulatorio del medico di medicina generale prima della chiusura della sessione vaccinale giornaliera.
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Gli operatori dei punti vaccinali ASL e i medici di assistenza primaria sono autorizzati, in subordine, ad utilizzare le sole dosi di vaccino ancora residue a fine giornata e non conservabili, in favore di soggetti disponibili al momento, appartenenti alle categorie prioritarie previste dal piano vaccinale nazionale e regionale. A tal fine la ASL, mediante i CUP manager e i responsabili dei sistemi informativi, devono rendere disponibili ai referenti GIAVA (il sistema informativo per la gestione delle attività) dell’ASL, con modalità idonee alla tutela dei dati personali, gli elenchi dei soggetti appartenenti alla fascia d’età 70-79 anni completi dei dati di contatto telefonico. Tali elenchi saranno utilizzati dagli operatori dei punti vaccinali per la chiamata dei disponibili e per la registrazione dei dati, compresi quelli di contatto, nel sistema informativo per la gestione delle attività.
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Analogamente, i medici di assistenza primaria dovranno utilizzare un apposito elenco ricavato dal proprio sistema informativo gestionale, che identifichi i pazienti secondo le priorità individuate nel piano vaccinale che si rendano disponibili, su chiamata telefonica, a sottoporsi alla somministrazione del vaccino.
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“soggetti disponibili al momento”? Chiamati da chi? E con quale criterio? Siamo ancora ai furbetti del vaccino purtroppo.
Benissimo ma perchè non pubblicate l'elenco dei medici di famiglia che hanno aderito alla campagna vaccinale in modo che la gente si tranquillizzi.