Nei giorni 22 e 23 maggio scorsi è stato svolto un piano straordinario di interventi finalizzato a prevenire e reprimere il fenomeno del lavoro “nero” ed “irregolare”, nonché le connesse manifestazioni di illegalità.
Il piano, disposto dal Comando Regionale Puglia, si colloca nell’ambito della missione istituzionale del contrasto all’illegalità economica e finanziaria, con lo scopo di tutelare il corretto andamento del mercato del lavoro.
Complessivamente sono stati eseguiti 175 controlli, nel corso dei quali sono stati scoperti 191 lavoratori impiegati totalmente “in nero”, oltre a 25 lavoratori la cui posizione è risultata “irregolare”, con la conseguente verbalizzazione di complessivi 82 datori di lavoro.
Ben 225 sono, invece, le posizioni lavorative ancora in fase di definizione, per le quali sono necessari ulteriori accertamenti.
L’attività ispettiva, condotta trasversalmente nei confronti di diversi soggetti economici, precedentemente individuati a seguito di specifiche “analisi di rischio”, non ha mancato di evidenziare situazioni di particolare rilevanza, come il caso di due imprese manifatturiere dell’area nord barese, ove sono stati individuati complessivamente 15 lavoratori in “nero”, su 15 persone identificate ed intervistate, nel mentre erano intenti nelle loro mansioni.
Per Bitonto, i dati parlano di 2 controlli eseguiti e della scoperta di 3 lavoratori impiegati a nero, con un datore di lavoro verbalizzato per il loro impiego.
Ebbene che ci sia più controllo nelle botteghe della lavorazione del marmo a Bitonto specie in via traiana dove ad oggi si lavora con strumenti non idonei per la salvaguardia della vita e salute e anche inquinanti