Anche nel territorio di Bitonto si stanno verificando furti di ulivi. Sono infatti spariti dieci ulivi secolari dalle nostre campagne.
È l’ennesimo episodio registrato in provincia di Bari che si aggiunge ai ripetuti ‘furti’ nella BAT, a Lecce, a Foggia e in provincia di Taranto, dove altri 5 ulivi secolari si sono volatilizzati a Manduria nelle scorse ore, come denuncia Coldiretti Puglia, con un boom di furti in campagna pari a 300 milioni di euro di danni in un anno.
“Tagliare 10 ulivi secolari per rivendersi la legna è un atto vile e assurdo, considerato che per 150 euro di valore della legna, si sottraggono ad un agricoltore 10mila euro di reddito, perché dovrà aspettare decenni prima che i nuovi impianti possano entrare in produzione, e si deturpa un patrimonio produttivo e paesaggistico di inestimabile valore”, tuona Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
“Hanno tagliato di notte a Bitonto 10 ulivi secolari del diametro di 1 metro e mezzo, di varietà ogliarola, con innesti di coratina. Ovviamente hanno portato via la legna del fusto, lasciando gli innesti più giovani. Inimmaginabile il dolore, misto al senso di impotenza, del nostro agricoltore che fino al pomeriggio aveva lavorato in quel fondo. Siamo molto preoccupati – continua Muraglia – per le condizioni di lavoro e di vita nelle aree rurali pugliesi, dove i nostri agricoltori vivono loro malgrado una quotidianità da far west, fatta di furti di prodotto, alberi, mezzi agricoli, racket e abigeato che si verificano quotidianamente in tutta la Puglia. È una vergogna che ci si metta anche la criminalità, con tutti i problemi che il mondo olivicolo ha in questo momento, dalla Xylella alle gelate, fino al blocco del PSR per gli investimenti”.
“Il fenomeno della micro e macro criminalità nelle aree rurali pugliesi è divenuto pressante e pericoloso per la stessa incolumità degli agricoltori – denuncia Coldiretti Puglia – e in questo scenario di strisciante diffusione dell’illegalità e clima di pericolosa incertezza, le aziende corrono il forte rischio di perdere competitività”.