Cultura

SecopLab, la nuova scommessa culturale targata Secop

Mariella Vitucci
L'mmagine di copertina del sito
Peppino Piacente racconta la storia della casa editrice, dagli esordi al laboratorio creativo sulla comunicazione
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Ogni innovazione è figlia della necessità, molla imprescindibile del cambiamento. Per dirla con Sepulveda, "l'immaginazione è un atto rivoluzionario per vedere il mondo e le possibilità delle sue trasformazioni”.

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Si celebra oggi la XXI Giornata mondiale della Creatività e dell’Innovazione, istituita dalle Nazioni Unite proprio per incoraggiare il pensiero creativo, esplorando idee e decisioni nuove per trovare soluzioni ai problemi. Sfidare le consuetudini, spingersi in territori sconosciuti, aprire la mente a nuove possibilità: questo è l’invito che ci lancia l’ONU.

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Un invito che è la ragion d’essere del SecopLab, figlio della pugliese Secop Edizioni. Un laboratorio creativo sulla comunicazione dove essere liberi di pensare”: questa la dichiarazione d’intenti.

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“Se questo nostro tempo è, rispetto ad ogni altro della storia umana, uguale e perverso, con tutti i più e i meno che ci vogliamo aggiungere; se la follia, l’efferatezza, la violazione di ogni diritto, di ogni forma di rispetto, la mancanza di valore e di senso della e per la vita contraddistinguono l’agire diffuso tra gli uomini da sempre, con le uniche varianti che si posso riassumere per livelli, contesti e condizioni, allora vogliamo essere liberi di opporre a tutto questo l’indignazione culturale, è scritto nel sito web del SecopLab.

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Attraverso il sito e i canali social, Secop Lab comunica temi e contenuti che viaggiano su tre binari: approfondimenti sull’Agenda 2030; politica, interviste, ambiente e reportage; promozione delle edizioni Secop.

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I contenuti, realizzati e condivisi a cadenza bisettimanale, sono prodotti da un team di cinque giovani esperti. Matteo Cappelli, social media manager, e content creator, coordina la redazione; Ilaria Bartolomei  e Sara Dell’Osso curano i contenuti; Lorenzo Baronti, fotografo ed esperto di economia circolare, è co coordinatore di redazione insieme a Marco Caterina, supervisore grafico e fotografo.

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Tutti laureati o laureandi in Comunicazione all’Università di Firenze, sono guidati dal professor Gianluca Simonetta.

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Grazie alla cura delle immagini e della grafica, e alla scelta di contenuti importanti veicolati con linguaggio semplice ma non banale, la comunicazione del Secop Lab sta conquistando il pubblico dei 15-25enni. Crescono le visualizzazioni e interazioni social.

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Da SecopLab è nato il progetto RApP (Ragazzi e Ragazze Apprendono tra Pari), un esperimento d’innovazione educativa approvato dal Miur (teorizzato nel libro “Progettare con i ragazzi un nuovo digitale umano” curato da Lorella Rotondi e pubblicato da Secop), sviluppato in sette scuole di quattro regioni italiane (Emilia Romagna, Toscana, Sardegna e Calabria) per imparare a comunicare e a parlare in pubblico. In pancia ci sono anche un’app, Ideam, per offrire alle scuole una piattaforma di progettazione online, e un magazine cartaceo.

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“Sono orgogliosissimo del SecopLab. È stata una scommessa importante”, confessa a BitontoLive Peppino Piacente, editore di Secop. Bitontino, classe 1964, ha fondato la casa editrice quindici anni fa. Al suo fianco la moglie Raffaella Leone che cura le pubbliche relazioni, la direttrice editoriale Angela De Leo e il figlio Nicola, responsabile di grafica e prestampa.

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Perché un laboratorio sviluppato con l’Università di Firenze, e non con un ateneo pugliese? “Non è stata una scelta a priori – spiega Peppino Piacente – ma il frutto di una collaborazione cresciuta nel tempo, nel solco della volontà di Secop, fin dagli esordi, di aprirsi oltre i confini territoriali. Nella nostra collana economica InnovAttori abbiamo approfondito il tema del capitale umano e abbiamo incrociato il nostro cammino con quello del professor Simonetta, che lavorava ad un progetto sulle nuove forme di digitale e sul digitale umano in un liceo toscano: il Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze. Abbiamo deciso di mettere a frutto quell’esperienza creando il Secop Lab, per continuare a sollecitare i ragazzi su questi argomenti ed affrontare gli obiettivi dell’Agenda 2030”.

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Secop, che ha sede a Corato, nasce da lontano: dall’impegno di Piacente come agente di servizi per l’editoria, il commercio e l’organizzazione di eventi. Nel 2004 la svolta: l’iniziativa di pubblicare un libro della suocera Angela De Leo, poetessa molto apprezzata. Il volume – racconta l’editore – fu accolto con favore sorprendente. Fu contattato da Silvana Folliero, scrittrice romana fondatrice del Sindacato degli Scrittori, che lo incitò a fare l’editore. Da lì la spinta ad abbandonare l’agenzia di servizi e organizzazione eventi per dar vita alla Secop.  

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In un primo momento le pubblicazioni si concentrano su poesia e narrativa, per poi allargarsi ad un discorso culturale a 360 gradi sulla scrittura e sul suo cambiamento, a confronto con autori e critici letterari. Scelte sempre mirate alla qualità, come quella del compianto Livio Sossi alla guida della collana di letteratura per l’infanzia. E poi teatro e saggistica, con una distribuzione su scala nazionale d tutte le pubblicazioni e rapporti anche con l’estero. “Abbiamo cominciato a pubblicare con Serbia, Romania, Estonia. Abbiamo pubblicato anche un autore americano. Ogni libro è un progetto editoriale, mio figlio Nicola cura editing e veste grafica con attenzione quasi maniacale”, afferma con orgoglio Peppino Piacente, raccontando della sua “folgorazione” per la poesia, grazie ai suoceri che facevano parte del Circolo della Vallisa.

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“Ne rimasi affascinato, conquistato anche da una certa vena di follia dei poeti”, ricorda. “Quando decisi di fare l’editore, fin dal primo momento pensai che volevo farlo seriamente. Siamo imprenditori della cultura, non pretendiamo contributi degli autori. Sulla poesia abbiamo fatto una vera e propria scommessa, con una collana dedicata ad autori sconosciuti, ragazzi che abbiamo lanciato con Secop Start e che oggi vendono anche moltissime copie”.

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Investimenti continui. Nata nel 2004, due anni dopo la Secop era già al Salone del Libro di Torino. “Siamo partiti da uno spazio minuscolo di 2 metri per 2, con soli dieci titoli. Oggi stiamo per festeggiare il volume numero 300”, dice con orgoglio l’editore bitontino. Il Salone del Libro – riconosce – ha consentito alla Secop il vero salto di qualità: “Una vetrina ideale, dove ci hanno conosciuto a livello nazionale. È stato un investimento intelligente, che rifarei mille volte”.

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In mente tanti progetti da realizzare. “La nostra forza – sottolinea Peppino Piacente – sono le idee e le competenze di ciascuno. L’amore per i libri e la cultura sono il nostro collante, il motore di ogni scelta, di ogni scommessa”.

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mercoledì 21 Aprile 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 13:36)

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Angela De Leo
Angela De Leo
3 anni fa

Ottima intervista con risposte apprezzabilissime perché sincere, autenticamente vere.