Questa sera alle 18.30, per la rassegna “Tramonti letterari”, lo scrittore Francesco Fiorentino sarà ospite della Masseria Lama Balice per la presentazione del suo romanzo “Futilità”, fresco di stampa per Marsilio Editori.
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Dialogherà con l’autore Michele Sollecito, ricercatore universitario e vice sindaco di Giovinazzo.
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Teresa Lussone leggerà alcuni brani del libro.
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L’autore
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Francesco Fiorentino, napoletano, dopo aver vissuto a Venezia si trasferisce a Bari, dove ha insegnato Letteratura francese all'Università degli studi Aldo Moro. Ha pubblicato saggi in Italia e in Francia: monografie su Balzac (Laterza), Molière (Einaudi) e sul teatro del Seicento (Laterza). Di recente ha curato l'edizione italiana del teatro di Molière (Bompiani) e sta preparando un'edizione di romanzi libertini sempre per Bompiani. Per Marsilio ha diretto la collana di classici francesi “I fiori blu” e con Carlo Mastelloni ha pubblicato due romanzi polizieschi: ”Il filo del male” e “Il sintomo”.
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Il romanzo
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Ugo insegna storia dell'arte all'università; Chiara, sua moglie, lavora in ospedale. Nell'appartamento di fianco al loro, vive un collega di Chiara, più giovane, che, con il beneplacito di Ugo e l'abitudine di Chiara, campicchia sui resti della formidabile coppia che i due sono stati. Ugo contrae il malessere che coglie molti uomini al raggiungimento della mezza età: la paura dell'invecchiamento come crepuscolo della seduzione e declino dell'erotismo. Si trasferisce per un anno a Parigi, dove s'innamora di Sofia, molto più giovane di lui, affascinato dall'idea di avere una seconda possibilità. A differenza di Chiara, Sofia però aspira a una condivisione completa di tempo e di pensieri. Tra una vita elegante e noiosa e il demone del dongiovannismo, ben presto Ugo si troverà di fronte a scelte radicali. In mezzo alle tempeste d'amore ci sono anche quelle del lavoro, di una vita accademica cosparsa di tranelli e pettegolezzi, di una mondanità intellettuale fatua e maligna. Con l'Italia degli anni Novanta che sta cambiando, una generazione di intellettuali cinquantenni si rifiuta di diventare adulta, rifugiandosi nella futilità.
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