Si è conclusa ieri la seconda edizione di BITalk, il festival diffuso della città di Bitonto che si svolge a novembre. Quest’anno la rassegna di arte, cultura e attualità ha rivolto il proprio sguardo al Mezzogiorno, in tutte le sue sfaccettature.
Dopo la “follia” della prima edizione, al centro dei dibattiti e dei momenti artistici di questa edizione è stato proprio il Sud, non solo quello d’Italia. Grande importanza, infatti, è stata data al tema dell’immigrazione, culminato nel conferimento della cittadinanza simbolica ai minori stranieri nati o residenti a Bitonto, che ha avuto luogo ieri pomeriggio in una Cattedrale gremita di bambini.
Tra gli ospiti più attesi di questa edizione Sergio Cammariere (che sabato ha aperto la stagione teatrale del Traetta con “Piano Poetry”), Gianrico Carofiglio, la Rimbamband ed Erri De Luca. Non ha potuto partecipare, per motivi di salute, l’altro attesissimo ospite, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano che ha preso parte alla rassegna solo virtualmente, attraverso un collegamento video.
Tanti i temi affrontati nel corso di questa seconda edizione, dalla lotta alla mafia alle responsabilità sociali della Chiesa, dall’integrazione al ruolo chiave del Mediterraneo nelle politiche migratorie. Di questo e tanto altro si è discusso in una quattro giorni che ha visto arrivare nella nostra città attori, registi, musicisti, scrittori, filosofi di fama nazionale, in una sorta di staffetta culturale tra i contenitori artistici più significativi del borgo antico: Galleria Nazionale Devanna, Torrione Angioino, Teatro Traetta, Sancti Nicolai Convivium, Cattedrale.
«Questo BITalk è dedicato ad una riflessione politica sul Mezzogiorno, sulle opportunità legate indissolubilmente alle criticità che il sud presenta e lo facciamo attraverso i più grandi narratori e osservatori del sud che per questa occasione si incontrano a Bitonto» ha dichiarato il sindaco Michele Abbaticchio.
«Bitonto – ha rimarcato il primo cittadino – diventa un laboratorio per pensare a una politica e a un modo di vedere nuovo e innovativo di interpretare il Mezzogiorno, che deve ritornare ad essere il punto di forza di questo Paese».
La rassegna ha registrato un pubblico di visitatori in crescita e si appresta dunque a diventare uno degli appuntamenti culturali fissi della nostra città.