Cultura

“L’assedio di Butuntum”, il racconto di Vito Tricarico premiato a Roma

Mariagrazia Lamonaca
Vito Tricarico
BitontoLive ha intervistato l'autore palese, che si occupa da tempo della storia locale, sia bitontina che di Palo del Colle
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Giugno 1349: L’assedio di Butuntum è il titolo del racconto, scritto dal palese Vito Tricarico, risultato vincitore quest’anno al “Concorso letterario Cultora” a Roma e inserito nell’antologia di Historica Edizioni. La premiazione è avvenuta lo scorso 8 dicembre e il racconto è stato presente a “Più libri più liberi”, la fiera del libro di Roma.

BitontoLive ha intervistato l’autore, che si occupa da tempo di tematiche inerenti la storia locale, sia quella bitontina che di Palo del Colle, sua città natale.

Signor Tricarico, ci parli del premio che ha ricevuto a Roma.

«È per il secondo anno consecutivo che sono premiato a Roma per la narrativa e quello che racconto è la storia romanzata delle vicende bitontine dell’anno 1349. Fa parte di un romanzo che dovrei solo concludere ed ho intenzione di inviare entro la fine dell’anno ad un concorso letterario per romanzi».

È andato personalmente nella capitale a ritirare il premio?

«No, alla premiazione ha partecipato mia figlia che si trova a Roma per uno stage. La premiazione si è tenuta sabato 8 dicembre alle ore 11 presso la Libreria Cultora, in via F. Ughelli. I racconti premiati sono stati raccolti nell’antologia ‘I racconti di Cultora‘ edita da Historica Edizioni»

Come è nata la sua passione letteraria e quando ha iniziato a scrivere?

«Posso dirle che quando sono andato in pensione avevo nel cassetto qualche poesia giovanile e qualche testo per canzoni, cui ero riuscito anche a dare un arrangiamento musicale. Avevo anche molti ricordi di fatti personali degli anni ’60 e ’70, dopo il diploma preso all’ITIS G. Marconi di Bitonto e del mio periodo trascorso all’estero dopo il servizio militare. Ero stato uno degli ultimi classici gastarbeiter nella Opel di Russelsheim am Main (Germania) ed era stato un brutto periodo legato alle lotte sindacali e al terrorismo. Mettendo insieme fatti personali e della società di quell’epoca, poesie e romanzando gli avvenimenti, tirai fuori ‘Una storia palese‘, un libro fra cronaca e romanzo. Feci stampare 30 copie e una venne letta da una professoressa di lettere, che mi convinse a stampare altre copie e a presentarlo. Così è nato il mio primo libro».

E in seguito cosa è successo?

«Per il secondo libro, il romanzo ‘Erculea proles’, avevo sempre sentito narrare le vicende della distruzione di Auricarro e delle diatribe palesi-bitontine e mi incuriosii a tal punto che lessi il libro di Domenico da Gravina presso la biblioteca Rogadeo di Bitonto. Così cominciai a mettere un po’ d’ordine a quelle vicende. Intanto avevo cominciato a partecipare a qualche concorso letterario e dopo il primo concorso di narrativa vinto a Bari, feci leggere il romanzo, poi edito da Cultura Fresca, alla professoressa Federica Introna che lo presentò. Ultimamente volevo riprendere le vicende del ‘Chronichon de rebus in Apulia gestis’ sulle vicende bitontine e ne è venuto fuori il romanzo che ho nel cassetto, che sto inviando a qualche concorso con discreto successo. Naturalmente ai concorsi per racconti si partecipa con 10-20 pagine, entro dicembre dovrei inviarlo ad un concorso per romanzi».

Come si chiama, dunque, questo romanzo nel cassetto?

«Il titolo del romanzo è ancora da definire, ma narra le vicende di Terra di Bari sotto il regno di Giovanna I d’Angiò».

Dunque si narrano vicende accadute a Bitonto nel XIV secolo?

«Sono vicende che videro giungere in Puglia compagnie mercenarie alemanne e lombarde, oltre alle milizie latine e alle compagnie ungheresi e napoletane, che erano quelle direttamente in causa. Il cronista dell’epoca, Domenico da Gravina, riferisce alcuni nomi. Io ho romanzato le vicende inserendo altri nomi trovati con mie ricerche e mettendo in risalto che in quella guerra ci fu la massima convergenza di intenti fra nobiltà e popolo di Bitonto».

Si è occupato anche di altri generi?

«Sì, dopo è arrivato Gli scout di Palo del Colle si raccontano‘, un libro dedicato allo scoutismo locale, poi il libro di poesie ‘All’ombr du Spiaun/All’ombra dello Spione’ e ‘Itinerari alla riscoperta del territorio di Palo’. Quest’ultimo è nato per invito, da parte della redazione di PaloLive.it, a scrivere del nostro territorio ed è stato pubblicato a puntate sullo stesso quotidiano. La mia collaborazione col giornale è nata dopo un’intervista ad una trentina di scout adulti che erano in arrivo a Bitonto da Benevento, con tappa finale Bari. Io li ho accompagnati da Canosa a Bari».

giovedì 13 Dicembre 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 18:56)

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