Cultura

Successo per le serate organizzate dall’associazione Mò Heart in “Bitonto Città che legge”

La Redazione
"Bitonto Città che legge" presso l'associazione culturale Mò Heart
Una cinque giorni di eventi culturali, con presentazioni di libri, declamazioni poetiche e momenti musicali
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Il circolo culturale cittadino Mò Heart è dedicato al professor Peppino Moretti. Per questo motivo, partecipando al programma Bitonto città che legge, la prima delle serate dell’iniziativa è stata aperta da Damiano Bove (poeta e presidente del circolo culturale Mò Heart), con un commosso omaggio alla figura del compianto professor Moretti ed alla sua poesia vernacolare.

È toccato poi al professor Mario Sicolo, ricordare la figura di Giuseppe Moretti, educatore nella scuola di tantissime generazioni di giovani, uomo integerrimo ed eccelso, che ha saputo amare la sua Bitonto, celebrarla nelle sue poesie e per questo degno di rimanere nella memoria dei contemporanei.

Dopo la lettura di alcune poesie vernacolari di Moretti, si sono succeduti nella declamazione dei loro versi in dialetto i poeti Domenico Ferrovecchio, Donato Cappiello, Tina de Santis, Vito Tricarico, Mariolina Acquafredda, Damiano Bove e Grazia Montanari, cui va senz’altro il plauso più caloroso per il suo saper recitare le sue bellissime poesie, a memoria, senza alcun appunto scritto.

È seguito, molto apprezzato, l’intervento sui borghi, i paesi del nostro entroterra, molti ormai semi diroccati e con pochi abitanti da parte del giornalista Marino Pagano e della lettura delle sue poesie e impressioni su questi posti unici. Ne è scaturito l’interesse per questi luoghi della memoria che dovrebbero avere un riconoscimento con la loro riqualificazione.

Le poesie sono state intervallate da interventi musicali a cura di Leonardo Salierno e dell’associazione musicale Vox libera di Tina Carano. A questa associazione musicale va riconosciuto senz’altro il merito di aver creduto, sin dall’inizio, alle iniziative culturali dell’associazione Mò Heart, concedendo il suo ausilio col suo apporto di emergenti talenti musicali, tra cui il cantante e pianista Marco Saracino.

La prima serata si è poi conclusa con la lettura, a tre voci, de L’assedio di Bitonto, racconto dello scrittore Vito Tricarico, che ricordava le gesta dei cittadini bitontini, nobili e popolani, stretti fieramente a fianco dei loro sindaci per impedire una umiliante occupazione. Con le loro milizie popolari, i bitontini seppero mostrare tutta la loro fierezza e questo episodio, raccontava Tricarico, meriterebbe una annuale rievocazione storica.

La seconda serata ha proposto uno spettacolo di Vincenzo Mastropirro, poeta e musicista, che ha presentato il suo libro Sud… ario, poesie in dialetto ruvese dedicate alla passione di Cristo e alla passione degli uomini del nostro tempo. Il libro, molto interessante, edito da Secop, è illustrato da Giuseppe Fioriello. Gli spettatori sono rimasti colpiti dalle parole di Mastropirro, scandite fermamente e tradotte in italiano, ma si capivano anche in dialetto. Sono state delle pietre scagliate contro l’indifferenza, parole realistiche di pietà e di speranza per tutti gli umili della terra.

Nel programma della terza serata è stato ospite il giornalista Valentino Losito. Magistralmente presentato dal professor Mario Sicolo e con l’aiuto di qualche lettura dall’ormai conosciutissimo E la chiamano estate, sono stati ricordati i tempi dell’ultimo dopoguerra, i giochi semplici, il vociare nelle ore serali, le partite a carte, il silenzio della controra, le prime ore del pomeriggio destinate per il caldo, alla siesta, al riposo rigenerante per i lavoratori della terra e al recupero delle forze per coloro che si alzavano nelle prime ore del giorno. E poi ancora, l’odore delle tielle al forno, che venivano caricate sul trenino che da Bitonto portava a Santo Spirito, il suo procedere lentissimo in particolar modo sul percorso cittadino ed infine il sospirato arrivo presso Qui si gode di Santo Spirito. Proprio lì, la marea umana, dai finestrini, scaricava con leggerezza marmocchi in fasce e tutto il ben di Dio mangereccio portato per allietare le giornate al mare. Queste, è stato ricordato non potevano iniziare che dopo il 29 giugno, giorno in cui si aprivano le porte del mare. Insomma, descrizioni di giornate di cui si cercava di approfittare dopo il duro lavoro, quadri di poesia semplice condita dal buon sapore di pane, olio e pomodoro e ogni tanto, dal profumo dei panzerotti fritti.

È seguita la presentazione del romanzo Matilde cerca la luna di Antonella Linsalata, pubblicato da Gelsorosso. Trattasi quasi un diario di vita di una donna con le sue idee, le sue concezioni, le sue lotte e, importante, la sua smisurata voglia di vivere ed affermarsi.

Il programma della quarta serata ha visto la presentazione del libro Fra le crepe dell’anima della professoressa Angela Aniello. È stato un viaggio fra le crepe di una società come la nostra ove è facile imbattersi nelle problematiche esistenziali come quelle che tormentano il giovane Federico, il protagonista del romanzo. “Federico avrebbe voluto saltare al collo della vita per abbracciarla e farla sua, ma da essa viene continuamente respinto per le sue problematiche mentali”, ha raccontato la scrittrice. Poi ha posto la domanda a se stessa e al pubblico su quale strategia utilizzare per superare la crepa, la fragilità dell’esistenza e riuscire a raggiungere una libertà da costruire anche al buio. La risposta è stata “quella di essere capaci di aprire una finestra per esprimere la propria voglia di essere, perché è bello per tutti poter dire: io ci sono”.

A concludere la terza serata è stata la presentazione del romanzo Domizia va in Giappone di Carmen Rucci. È stata una presentazione insolita, con la scrittrice agghindata col tradizionale kimono giapponese e con la sua domanda al presentatore Damiano Bove sulla scultura porgente una coppa, presente sul tavolo. Il presidente del circolo Mò Heart ha dichiarato che voleva essere un brindisi da parte dello scultore Damiano Bitritto e del circolo Mò Heart agli ospiti invitati e a tutto il numeroso pubblico delle serate di Bitonto città che legge.

Subito dopo la poetessa Tina De Santis ha voluto dedicare all’ospite Carmen Rucci la sua poesia Viaggiando, giusta introduzione per la presentazione in programma, dedicata alla conoscenza di nuove terre e al desiderio di viaggiare. Appunto questo era l’argomento della presentazione rilevato dalla lettura di alcuni brani del romanzo. La lettura iniziale presentava un matrimonio nella Cattedrale di Bitonto con la sposa titubante e in crisi per la ricerca di una via di fuga. Dopo, la lettura proseguiva con il viaggio di nozze in Giappone. “È una guida per due persone – ha spiegato l’autrice – che se pur diverse, in una lontana terra riescono a trovare un connubio naturale. In pratica, il libro, si presenta come una guida e un invito a visitare il Pese del Sol Levante ed insieme è un inno all’amore”.

La serata è stata allietata dagli interventi musicali della violinista Miriam Cappiello e dalle musiche di Nicola Ungaro e Leonardo Salierno.

domenica 1 Settembre 2019

(modifica il 28 Giugno 2022, 17:14)

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