Cultura

“Le torce di nonno Gino”, istanti della memoria di bambina nel libro di Marianna Carrara

Gianna Lomangino
La copertina del libro
La protagonista del racconto, Fiammetta, ormai matura e consapevole, torna indietro col pensiero alle giornate trascorse a casa dei nonni
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Una pellicola fatta di istanti, preziosi frammenti del quotidiano accompagnati dalle emozioni ancora vive nel cuore, si srotola davanti ai nostri occhi in questo racconto intimo di Marianna Carrara, autrice e formatrice alla quale sono legata da un’amicizia profonda e una stima immutata nel tempo, sin da quando, timidamente seduta tra i banchi di scuola, la seguivo come un faro luminoso. Lo stesso che indica la direzione giusta alle barchette ondeggianti nel mare immenso del diventare grandi.

Fiammetta, protagonista del racconto Le torce di nonno Gino (Les Flàneurs Edizioni), è ormai più matura e consapevole quando torna indietro col pensiero alle giornate trascorse a casa dei nonni, quella casa che non è solo spazio fisico ma, soprattutto, scrigno di giochi e letture, culla dell’immaginario, luogo di crescita, di gioia e spensieratezza.

Sente di essere fortunata per tutto l’amore ricevuto, un amore gratuito, oblativo e disinteressato di cui continua a godere, come tante bambine e bambini di questo Tempo incerto, al riparo dalle frenesie di mamme e papà così impegnati, talvolta persino fagocitati, loro malgrado, da una routine lavorativa che non lascia tregua.

Ed eccoli lì, i nonni, sempre pronti a cingere in un abbraccio accogliente le quattro nipotine adorate, di cui Fiammetta è la maggiore.

Ed eccolo lì Nonno Gino, gigante buono dal sorriso tenero, protagonista di giochi complici con le sue bambine, eccolo lì, sempre accanto a nonna Sofia, che ama di un amore grande, intatto come il primo giorno.

Nonno Gino è sempre pieno di sorprese, come fosse un prestigiatore alle prese con il suo cilindro magico.

Una delle sue magie inaspettate incanta Fiammetta. È un insegnamento di vita, una verità da custodire “nel taschino” come faceva lui, un segreto prezioso da condividere al di là del tempo e da utilizzare all’occorrenza, quando la vita diventa più complicata del previsto, quando basta ritornare a quegli attimi di gioia e di tenerezza per fare scorta di coraggio e di forza, proseguendo il cammino, passo dopo passo, uniti per sempre.

È un racconto minuzioso quello di Marianna Carrara. La descrizione dettagliata degli avvenimenti ci fa essere lì, accanto ai protagonisti, a condividerne sensazioni e stati d’animo. La scrittura dell’autrice lascia percepire al lettore quanto la semplicità di un gesto, di situazioni che appartengono alla ferialità, che punteggiano giornate apparentemente tutte uguali, possa nascondere una profondità di valori inestimabile agli occhi di un bambino o di una bambina che, proprio attraverso quei gesti, costruisce la sua armatura per diventare grande, tenendo a bada le paure.

Ogni attimo contiene tutta una Vita sembrerebbe suggerirci Marianna, e dovremmo fare lo sforzo di ricordarcene ogni giorno.

L’AUTRICE

Marianna Carrara, laureata in materie letterarie all’università di Bari e abilitata all’insegnamento nelle scuole medie e negli istituti superiori, svolge una lunga carriera di docente nella scuola primaria, impegnandosi in sperimentazioni di attività teatrali e di scrittura creativa, con riconoscimenti anche a livello nazionale.

Ha curato la raccolta di alcuni lavori dei suoi alunni, tra cui “Il soffio di Calliope” e numerose altre.

Ha collaborato e ancora collabora con la rivista di letteratura giovanile “L’aquilone”,

Ha partecipato alla pubblicazione di diversi volumi collettanei a cura di Daniele Giancane, tra cui “L’utopia pedagogica” con il saggio su Paul Goodman. Ha partecipato alla collana “Scritture meridiane per ragazzi” con il racconto Dalla parte del bullo, successivamente con il racconto sulle dipendenze “Io sono io e… questo mi basta”, ha scritto un racconto sull’emigrazione, “ Al di la del mare</i>;sulla legalità“ Lasciami andare”.

Ha pubblicato “Le nuvole non portano solo pioggia” una fiaba filosofica che racconta la magia dell’attesa di un figlio e nel 2018 “Stelle controvento” la storia di un’adolescente inquieta e impulsiva che affronta la noia, la rabbia e la voglia di fuggire da un paesino dell’entroterra lucano attraverso la scoperta del misterioso passato di quel borgo, racchiuso nel castello di Valsinni, triste dimora della sfortunata poetessa “Isabella Morra”.

Attualmente è operatrice culturale, impegnata a tempo pieno nella promozione della lettura e della conoscenza della letteratura per l’infanzia in scuole e librerie.

Organizza e dirige laboratori di scrittura creativa, sperimentando tecniche rodariane all’interno di uno spazio psicologico riservato a bambini e adolescenti.

LE ILLUSTRAZIONI

Le illustrazioni de “Le torce di nonno Gino” portano la firma di Domenico Sicolo, fumettista, illustratore e cartoonist.

Dopo un’intensa esperienza negli ambienti del graphic humour (Marostica, Genzano, Porto, Knokke-Heist), dal 2002 si occupa della formazione di giovani e giovanissimi artisti in qualità di responsabile dell’Hamelin Cartoon Studio.

Ha al suo attivo pubblicazioni per Bompiani, Ardea, La Medusa, Gelsorosso, Schena, Secop, Lisciani ed altri.

È tra i docenti di Grafite, scuola di fumetto, grafica e illustrazione, e responsabile di numerosi progetti inerenti tecnica e didattica del fumetto, arti digitali e disegno animato.

domenica 22 Novembre 2020

(modifica il 28 Giugno 2022, 14:34)

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