Politica

Il mutamento delle ideologie: superato l’aut aut destra-sinistra

Emiliano Marrone
Il crollo del muro di Berlino
Le coalizioni, superando le vecchie palizzate, oltrepasseranno ogni veto, ogni vincolo, ogni idolatria dell'identità
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Le ideologie hanno condizionato secoli di storia dell’umanità. Hanno presieduto ad ogni azione politica, diventando il manuale d’istruzione del mondo, la scienza matematica universale con la quale ridurre gli schematismi mentali in un esemplificativo dualismo. L’interpretazione della realtà, fino a qualche decennio fa, costringeva l’individuo ad un’operazione ideologica che banalizzava ogni aspetto del reale, limitandolo al manicheismo dell'aut aut destra-sinistra.

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Neppure l’evoluzione della specie, intesa in senso positivistico, ha migliorato in alcun modo il comune vezzo umano di ridimensionare il sistema circostante nella gabbia della dicotomia. Dall’Età della Pietra ai nostri giorni, l’umanità è sempre stata affetta da quel bisogno atavico di semplificare i rapporti con la natura, con gli uomini e con Dio in un confronto continuo e incessante, indubbiamente proficuo, tuttavia logorante. Le ideologie nascono quasi dalla paura degli uomini di lasciarsi sfuggire componenti fondamentali dell’interpretazione della realtà, dal timore di non poter assoggettare le società in tutte le sue forme. La condivisione dell’ideologia da parte di un gruppo sociale accentua l’autostima degli uomini e ne vela la vulnerabilità; il rifiuto, al contrario, getta gli uomini nello sconforto e nella provvisorietà.

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Qualsiasi pregiudizio ideologico acquisito dall’umanità, per paura o volontà di potenza, si riversa nel Novecento come un immissario in piena: i rapporti con l’Oriente, le guerre di religione, le rivoluzioni Industriali e la spartizione dei territori. Il Novecento, secolo delle grandi trasformazioni sociali, delle due guerre mondiali, della rivoluzione informatica e digitale, può essere definito con ardimento il Secolo delle Ideologie, il Secolo delle Opposizioni, il secolo in cui prendono forma tutti gli edifici ideologici ereditati da migliaia di anni di storia dell’umanità. La Grande Guerra, la seconda guerra mondiale, il muro di Berlino, la Cortina di ferro, la guerra fredda, i rapporti difficili tra etnie e la questione delle società multirazziali: tutte sfide violentissime e cruente, che gli uomini hanno costruito ad arte nel nome di un sistema di valori, di credenze, di sensazioni che già nel XVIII secolo fu chiamato da Destutt de Tracy idéologie.

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La fiamma delle ideologie, guida e stimolo all’azione politica delle masse, come affermato da George Sorel in “Considerazioni sulla Violenza”, ha incendiato le strutture sociali fino a quando parlare di ideologie ha diversificato gruppi più o meno ampi di uomini. Le ideologie, all’indomani del crollo del muro di Berlino e della dissoluzione della Cortina di ferro, hanno subìto una limitazione notevole, confermandosi negli angoli più remoti del mondo, là dove la mondializzazione dei gruppi sociali non è potuta avvenire. Negli Stati europei, a seguito della nascita di istituzioni sovranazionali a garanzia di prosperità e pace, le ideologie sono state trasformate nelle più tenere diversità culturali, consolidando l’alternativa politica a questa o quella forza di governo e talvolta favorendo l’età del bipolarismo.

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L’obsolescenza dei partiti tradizionali e il loro immediato mutamento hanno rappresentato in Italia l’effetto della crisi delle ideologie, passioni e ossessioni effimere, fantasmi di un passato che affonda le radici nel mito politico, nel dogmatismo, nella dottrina, nelle astrazioni imperscrutabili.

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Sulle vestigia delle ideologie tradizionali si fondano le norme statutarie e i programmi delle moderne formazioni politiche, convalidando il ragionevole abbandono dell’ideologia a vantaggio di un sistema di idee e di proposte estendibili alla comunità. Nella nuova stagione politica che emette i suoi primi vagiti, le diversità culturali figlie della tradizione offriranno il destro alla dialettica e promuoveranno la realizzazione di un progetto politico richiesto dalle contingenze attuali, post ideologico, creativo, coinvolgente e posto a superamento delle vecchie palizzate. Le coalizioni, entità confederative e consociative della stagione in arrivo, oltrepasseranno ogni veto, ogni vincolo politico, ogni idolatria dell’identità e realizzeranno la virtù degli homines politici, un’intersezione tra formae mentium depositaria delle grandi conquiste del domani.
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lunedì 18 Gennaio 2021

(modifica il 28 Giugno 2022, 14:12)

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