Politica

Consiglio comunale, parte 2. Disco verde per Iuc e Tari, ma parte dell’opposizione abbandona l’aula

Tommaso Cataldi e Maria Grazia Lamonaca
Il consiglio comunale di Bitonto
Bocciati i 3 contro-emendamenti al regolamento Iuc proposti da Daucelli. Toni accesi tra Sannicandro e Brandi
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Dopo l’approvazione delle tariffe per l’Imu e la Tasi, la massima assise ha discusso il punto 4 all’ordine del giorno: la modifica al regolamento dell’Imposta unica comunale (Iuc).

Dopo aver scongiurato una nuova sospensione del consiglio comunale, grazie anche alla mediazione del segretario generale Salvatore Bonasia, l’assessore alle finanze ha potuto leggere le modifiche inserite all’interno dell’emendamento proposto poche ore prima del consiglio comunale dallo stesso sindaco Michele Abbaticchio: riduzione della superficie tassabile di autorimesse ed attività di logistica e trasporti; esenzione per nuclei familiari composti da 80enni e con un limite di Isee; riduzione a chi adotta un cane con microchip dal canile comunale; riduzione a pensionati con determinati criteri di reddito ed immobili; riduzione a nuove imprese nel centro storico; riduzione alle utenze di frazioni e centro storico che effettuano la raccolta differenziata col sistema del “porta a porta”.

Sono quindi cominciati gli interventi, a partire da Carmela Rossiello (Fi): «La riduzione per i terreni agricoli è troppo bassa e si continuano a fare figli e figliastri tra chi apre un’attività nel centro storico e chi la apre nelle periferie, anzi dovrebbe essere il contrario perché in questo secondo caso c’è maggiore rischio di minori introiti. E ci vuole inoltre una soluzione per i capannoni nella zona industriale. È poi scesa la riduzione per i single, dal 15% al 10%. Infine, ancora una volta, chi fa il ‘porta a porta’ non viene premiato, anzi si abbassa la riduzione».

La parola è passata a Michele Daucelli (Ipc): «Rimangiandovi ciò che avete proposto inizialmente, avete accertato il buon lavoro effettuato negli anni passati. Anche se verranno bocciati, propongo tre contro-emendamenti per ripristinare le percentuali di riduzione di chi fa il ‘porta a porta’ e per ripristinare il limite dell’Isee ad 8mila euro perché in una comunità i sacrifici li fanno tutti. Così può nascere qualche dubbio: o le riduzioni valgono per tutti o la norma va ripristinata: il resto sono tutte prese in giro, non c’è equità».

Dello stesso avviso anche Emaneuele Sannicandro (Ipc), che ha chiesto cosa fosse cambiato rispetto al passato nel conferimento del ‘porta a porta’, non essendoci «nessun operatore che controlla il contenuto di ogni busta di rifiuti». L’ex candidato sindaco ha, inoltre, affermato che «è visibile a tutti quanto la nostra città sia sporca, anche nel centro, in qualsiasi ora della giornata e non si parla mai di sanzioni per gli sporcaccioni, come per esempio accade a Bari con multe salate». Del suo stesso avviso sono stati Antonella Vaccaro e Cosimo Bonasia.

Dino Ciminiello (M5S) ha fatto la medesima analisi: «Sarebbe il caso di strutturare una programmazione più organica. Se vogliamo premiare il cittadino che s’impegna, dovremmo predisporre maggiori forze per quest’azione, più che tagliare le riduzioni. Oggi Bitonto ha grandi problematicità in ogni ambito. Faccio infine notare che è mancata la collaborazione tra l’assessore al bilancio e le commissioni perché oggi stiamo approvando un provvedimento ‘al buio’». E ancoraè intervenuto Michelangelo Rucci (Governare il futuro), per il quale «la priorità è il raggiungimento del 40% di raccolta differenziata ma la reputo una chimera, anche perché ci sarà un aumento di tassazione».

Per la maggioranza si è espresso Francesco Brandi (Città democratica): «È nostra volontà portare la raccolta differenziata al 65%, col passaggio però del ‘porta a porta’ a tutta la città: dobbiamo però rimanere in determinati costi. Inoltre la riduzione della scontistica di chi fa il ‘porta a porta’ (dal 20% al 10%) è sostenibile dal punto di vista economico».

A questo punto, alcuni consiglieri come Giuseppe Santoruvo (70032 Città in movimento) e Maria Grazia Gesualdo (Tra la gente) hanno chiesto agli uffici maggiore celerità nella consegna degli atti nelle rispettive commissioni. Carmela Rossiello invece, interrogando Abbaticchio e Nacci, ha voluto conoscere lo stato del rapporto fiduciario tra il primo cittadino e l’assessore al bilancio, alla luce degli emendamenti contrari proposti dallo stesso primi cittadino.

Dopo questi interventi, la parola è passata ancora a Daucelli, che ha puntato il dito proprio contro l’assessore al ramo: «Nacci ha dimostrato una totale incapacità di amministrare: fossi in lui, mi dimetterei. Qui manca un indirizzo politico: dov’è il team leader? Nacci ha avuto una bocciatura dalla sua maggioranza ed è una cosa grave. Voi (riferendosi alla maggioranza, ndr) voterete sulla fiducia, nonostante non abbiamo ancora un bilancio dell’Asv che ho chiesto da un mese». Dello stesso parere anche Antonella Vaccaro: «Questo consiglio comunale non nasce d’urgenza e quindi i provvedimenti andavano discussi per tempo. È evidente che in questa amministrazione manca la politica, manca chi la guida. In questi mesi un po’ tutti hanno mostrato carenze ma la città merita rispetto». A sostenere l’operato dell’assessore alle finanze, a nome della maggioranza, è intervenuto Francesco Brandi, ribadendo la fiducia nel suo operato.

Poi, da un’infelice frase dello stesso consigliere di Città democratica, il quale ha definito «soloni da trent’anni nella politica» alcuni consiglieri di minoranza, è nato il disappunto dell’opposizione di centrosinistra, con Sannicandro che ha vivacemente protestato, innescando un inasprimento dei toni. «Con l’affermazione di Brandi – ha espresso il consigliere di Ipc – è venuto meno lo spirito di collaborazione perché ha offeso alcuni consiglieri definendoli ‘soloni in politica da trent’anni’. È un atteggiamento arrogante ed ingiustificato! Non è più il caso di rimanere in aula!». Daucelli, Sannicandro, Vaccaro, Cosimo Bonasia e Rucci hanno quindi lasciato gli scranni dell’assise per prendere posto sugli spalti.

La seduta è ripresa col nuovo appello che l’ha nuovamente validata e Rossiello che ha chiesto ancora una volta ad Abbaticchio l’attuale rapporto fiduciario con Nacci. Richiesta alla quale il primo cittadino ha immediatamente risposto: «Abbiamo avuto un aumento di circa 600mila euro per degli adempimenti amministrativi, includendo costi figurativi che ci hanno portato a rivedere tante cose. Abbiamo chiesto tempo a Nacci per trovare un equilibrio e l’assessore, in collaborazione con gli uffici, ha applicato delle previsioni, poi riviste. Mi scuso per la tempistica degli uffici ma la normativa continua a cambiare anno per anno. Abbiamo quindi rielaborato una versione equilibrata con dei piccoli aumenti senza pesare sulle diverse categorie. Non viene pertanto meno il mio rapporto fiduciario con l’assessore Nacci».

Dopo il chiarimento di Abbaticchio, è toccato all’assessore al bilancio rispondere ai numerosi interrogativi posti in precedenza dai diversi consiglieri di opposizione: «Senza il Pef, non potevamo mettere mano a nulla e il documento in questione è stato consegnato lo scorso 23 marzo, con conseguente poco tempo di manovra. Da settembre ho incontrato le varie categorie, controllando anche i contratti per i rifiuti speciali: quindi il lavoro a monte è stato fatto. Giovedì scorso la mia volontà non è stata completamente accolta ed era logico che fosse il primo cittadino a firmare l’emendamento che tutti abbiamo condiviso, anche perché tecnicamente io non potevo farlo. Abbiamo dato in cinque anni circa 700 mila euro di agevolazioni Tari e mi sono impegnato a far quadrare i conti riportando la situazione alla normalità. La proposta di delibera è stata votata dai consiglieri di maggioranza perché dobbiamo approvare il regolamento entro il 31 marzo. Abbiamo quindi tagliato 150 mila di riduzioni per far quadrare il bilancio. Coloro che sono morosi nei confronti del comune di Bitonto non riceveranno avvisi di pagamento scontati perché stiamo cercando di non dare continuità a questi evasori».

Senza la minoranza di centrosinistra, l’emendamento è stato messo ai voti e successivamente approvato, con l’astensione di Ciminiello e Rossiello. Dopo il voto, la minoranza è tornata tra i banchi chiedendo di mettere ai voti anche i tre contro-emendamenti presentati in precedenza di Daucelli, ma ricevendo un diniego da parte del presidente del consiglio Labianca. Infine lamentando mancate risposte pregresse, gli stessi consiglieri hanno definitivamente abbandonato l’aula.

La discussione quindi è scivolata sul tributo Tari, con l’approvazione a maggioranza delle tariffe per il 2018. Poi, Nacci ha ripreso la parola per tirare le somme sul tributo: «Bisogna tenere presente tutte le componenti di ogni singolo utente, dunque abbiamo cercato di ridistribuire la tassazione in maniera più equa su tutti i contribuenti, domestici e non», ha affermato l’assessore. Parere non condiviso dalla Rossiello, per la quale «le tassazioni di questa città sono massime, e per quanto l’aumento possa risultare lieve, 30 euro per un nucleo familiare di sei persone è comunque tanto».

Il consigliere Ciminiello ha proposto allora un emendamento finalizzato a concedere un tempo maggiore per l’accertamento dei dati e allo stesso tempo a non incidere troppo sulle famiglie: «Dilazionerei in tre rate il pagamento della Tari con scadenza al 31 maggio: la prima a luglio, la seconda a settembre e la terza a novembre». È però intervenuta la dottoressa Palmieri (Ufficio ragioneria) che ha spiegato che non è possibile applicare questa modifica perché c’era già stata una proposta simile per scongiurare problemi collegati ai flussi di cassa, ma il ritardo con cui, spesso, avvengono i pagamenti ha portato a non poterle applicare. Ciminiello ha quindi deciso di ritirare l’emendamento. Prima di mettere al voto questo punto si è messo ai voti un emendamento proposto da Abbaticchio, che confermava tutte le agevolazioni e lasciava invariate le modifiche: 3 euro di aumento all’anno a famiglia (con un aumento di 40 centesimi a metro quadro). Sia l’emendamento che il provvedimento sono stati approvati a maggioranza.

venerdì 30 Marzo 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 20:56)

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