Politica

Consiglio comunale, parte 1. L’assise unita per salvare il futuro del “Maria Cristina”

Annarita Cariello
Giunta comunale
Il consiglio e la giunta hanno firmato un documento congiunto in cui sollecitano l'intervento di Emiliano, alla luce delle dimissioni del cda dell'Asp e dello sciopero della fame dei dipendenti
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È un consiglio comunale che si è aperto con un velo di tristezza e rammarico, quello previsto per ieri mattina a Palazzo di Città. Nella notte, infatti, sono pervenute agli organi di stampa le dimissioni del cda dell’Asp “Maria Cristina di Savoia”, congiuntamente all’avvio dello sciopero della fame da parte dei dipendenti. Una situazione annosa e gravissima, che ha colpito l’attenzione di tutta l’assise comunale, da sempre impegnata nel cercare una soluzione ad una vicenda che vede il coinvolgimento di molte famiglie bitontine.

Il primo a sollevare l’argomento è stato il consigliere di Insieme per la Città, Emanuele Sannicandro: «La situazione dell’Asp è drammatica, i dipendenti stanno iniziando lo sciopero della fame, a testimoniare la gravità della loro condizione. Non mi interessa evidenziare colpe o responsabilità, ma tutti – ognuno con le proprie dipendenze – dobbiamo avere a cuore le sorti delle persone. Credo che ognuno nei propri ruolo istituzionali debba fare l’impossibile. È evidente che non possiamo rimanere insensibili». Un sentimento condiviso dal primo cittadino, Michele Abbaticchio, che ha confessato di aver saputo solo in mattinata delle dimissioni del cda. Il sindaco ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel cercare soluzioni, convocando riunioni in Regione, ma mai alla presenza del governatore Emiliano, e senza mai ricevere risposte concrete, né sull’operativo né sul futuro del personale. «Ora urge la nomina di un Commissario, vista la decadenza del consiglio di amministrazione. Ricordo che l’asp non è una partecipata degli enti pubblici, ma per la sua valenza storica per la città ci siamo sempre impegnati per sostenerla. Non possiamo, perciò, ora intervenire direttamente a livello finanziario, ma attendiamo un commissario in modo da poter agire in fretta. Ho già mandato una lettera ad Emiliano e non intendo fermarmi».

Alla proposta, allora, di Sannicandro di realizzare un documento congiunto e firmato da parte di tutto il consiglio comunale e della giunta, la massima assise ha espresso parere favorevole. Nella nota ufficiale, sottoscritta al termine del consiglio da tutti i componenti all’unanimità, l’amministrazione ha richiesto un intervento urgente al Presidente della Regione Puglia Emiliano per la risoluzione immediata della questione che sta interessando in queste ore l’ASP ‘Maria Cristina di Savoia’ di Bitonto, istituto che, da anni, svolge attività di accoglienza, mantenimento, assistenza di minori a rischio.

Anche Dino Ciminiello (M5S) ha voluto esprimere il proprio rammarico per la situazione d’emergenza dell’istituto, leggendo la risposta dell’assessore regionale al welfare all’interrogazione del consigliere regionale Mario Conca. Nella nota, datata 4 aprile, si evidenzia che “la Regione Puglia ha attivato tutti gli strumenti di sostegno all’Azienda con una continua e costante attività di supporto e monitoraggio nei confronti degli organi di amministrazione”. E continua, sostenendo che “allo stato attuale i competenti uffici regionali stanno valutando la possibilità di proporre il commissariamento all’Ente”, decisione dunque paventata già prima delle dimissioni del cda.

«È tempo di dare un mandato preciso all’azienda. Va bene il commissariamento, ma verso quale direzione? Il mandato deve essere finalizzato non alla liquidazione e alla chiusura dell’ente, ma alla salvaguardia dell’istituto», ha concluso Ciminiello.

Altra situazione d’emergenza è quella inerente la chiusura del Punto di Primo Intervento di Bitonto, come previsto dalla delibera di giunta comunale, per 39 presidi, tra cui quello bitontino.

Francesco Scauro (Psi) ha chiesto, dunque, un intervento comune del consiglio e del primo cittadino, dichiarando di voler raccogliere i dati reali degli accessi al PPI di Bitonto, che ammontano con certezza ad oltre i sei mila dichiarati da Emiliano, per i quali è evista la chiusura del presidio bitontino. Dello stesso parere Sannicandro, per il quale «il consiglio deve sollecitare la revisione della delibera di giunta regionale per far capire che Bitonto non rientra tra i punti di primo intervento con pochi accessi all’anno, perché sicuramente i dati rilevati sono erronei e non corrispondono alla realtà e alle esigenze dei bitontini».

Favorevole ancora il sindaco Abbaticchio, che ha dichiarato di aver già chiesto un incontro al direttore generale dell’Asl, Vito Montanaro, e di prendere l’impegno di inviare un ulteriore sollecito a firma di tutta l’assise comunale.

martedì 17 Aprile 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 20:48)

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