Politica

Minniti ospite alla festa dell’Unità: «Sicurezza è un sentimento da ascoltare»

Tommaso Cataldi
Marco Minniti alla Festa dell'Unità
L'ex ministro dell'Interno, ospite del Partito democratico bitontino, spiega la sua idea di sicurezza, tracciando le periferie come linea di ripartenza
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Ha avuto inizio ieri la tre-giorni della festa dell’Unità, promossa dal circolo bitontino del Partito Democratico. Si è aperta con la presenza di un ospite d’eccezione, l’ex ministro dell’Interno e attualmente senatore Pd Marco Minniti, l’uomo che inviò i noti “cento uomini” all’indomani del brutale omicidio di Anna Rosa Tarantino, avvenuto il 30 dicembre 2017.

Cento uomini per garantire sicurezza ad una città che era sprofondata in un senso di abbandono, di terrore. E proprio “Sicurezza un valore per il territorio” è stato il tema affrontato da Minniti, affiancato dal sindaco Michele Abbaticchio, dai consiglieri comunali Antonella Vaccaro, Michelangelo Rucci e Cosimo Bonasia (nonché segretario cittadino di “Insieme per la città”), dal segretario cittadino Psi Luca Matera e dal moderatore Sabino Paparella, giornalista di BitontoTv.

«La sicurezza è un bene comune – esordisce l’ex ministro –, intrecciata con lo sviluppo e funziona solo se viene condivisa, infatti il compito dello Stato è garantire le relazioni tra i cittadini. È cresciuto un forte bisogno di sicurezza, un sentimento a cui non si può rispondere girando la testa dall’altra parte».

Sicurezza intesa quindi come un sentimento non compreso dal Partito democratico, secondo Minniti, e una delle cause della sconfitta alle ultime elezioni, ma una ricetta ci sarebbe. «Il Pd ha perso le elezioni perché non ha risposto alla rabbia e alla paura. Come si risponde? Non certamente con le statistiche né con le cifre ma stando accanto alle persone. Abbiamo avuto una diminuzione drastica di reati nel 2017 ma dobbiamo stare dalla parte di chi abita i quartieri difficili, senza essere supponenti: è questo il compito della sinistra, altrimenti lasciamo il campo ai populisti».

Una critica Minniti la rivolge anche al governo Lega-M5S e in particolare a Salvini, reo, secondo lui, di fomentare un’emergenza che non esiste: «Coloro che stanno governando fanno finta di ascoltare i più deboli ma in realtà li tengo incatenati: basti vedere che ci stanno facendo credere di subire un’invasione di migranti ma questo fenomeno è calato dell’80%, non c’è mai stata un’emergenza. Questa si chiama strategia della tensione comunicativa».

Minniti sposta poi l’attenzione sul problema dei contenuti, cioè di come dovrebbe essere una vera forma di sicurezza. «La sicurezza nelle piazze si garantisce se c’è un’auto della Polizia. Ma non solo: perché c’è anche bisogno di una giusta illuminazione pubblica e di adeguate politiche urbanistiche e di integrazione sociale. Solo la sinistra riesce a fare tutte queste cose contemporaneamente e la sfida è l’idea di società: la piazza è sicura solo se vissuta».

A proposito di Salvini, è ancora una volta Abbaticchio poi a ricordare che aspetta dall’attuale leader leghista e ministro l’Interno un vertice sulla sicurezza bitontina e un organico di uomini delle forze dell’ordine proporzionato all’estensione del territorio bitontino, come da egli stesso promesso un mese fa: «Salvini deve essere inchiodato alle sue stesse parole – dichiara il primo cittadino – perché le promesse hanno un peso».

Posizione un po’ diversa invece di Vaccaro che, più che un territorio in stato di militarizzazione, vorrebbe vedere istituzioni e cittadini sempre presenti, che non tacciono di fronte ad atti delinquenziali.

E la pensa allo stesso modo anche Minniti affermando che «è compito della sinistra non permettere che un piccolo numero di delinquenti possa prevalere e comandare su una larga parte di comunità perbene» e svelando infine la ricetta per tornare a vincere: «La sinistra vincerà se tornerà nelle periferie».

sabato 22 Settembre 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 19:31)

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Vincenao De Michele
Vincenao De Michele
5 anni fa

Beato Bitonto ed il suo PD !!!!!! Alcuni Capi nazionali stanno propagandando lo scioglimento del partito, e da noi si fa festa per un partito che già sta prendendo la strada del Cimitero !!!!!. Quando arriverà a Bitonto la consapevolezza dei tempi che si stanno vivendo (e non soltanto per la vicenda PD) ?

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