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Bitonto5Stelle denuncia la morìa di palme nella zona artigianale

La Redazione
Palme nella zona artigianale
Secondo i grillini, la gestione del verde pubblico cittadino non rispecchierebbe le "buone pratiche di una pubblica amministrazione"
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“Continua la moria di palme nella nostra città, ne contiamo altre quattro nel giardino antistante il passaggio a livello della zona artigianale, che si aggiungono alle altre tre già in stato terminale”.

Con un post sulla propria pagina Facebook, il comitato di cittadini attivi Bitonto5Stelle denuncia lo stato di abbandono in cui versano il verde pubblico nella zona artigianale.

“Palme annichilite in un abbraccio mortale che ha più attori – continuano i grillini –, poiché il vero nocumento non è costituito solo dal punteruolo rosso, l’esecutore materiale della dipartita, ma ne costituisce maggior aggravio l’incuria e l’imperizia dell’amministrazione pubblica di riferimento. I nostri accorati e precedenti appelli datati 2015 e 2016 sono rimasti inascoltati e affievolitasi l’imponente eco mediatica, il focus sulla problematica è andato via via scemando verso una obliata convivenza e rassegnata consapevolezza. Un depauperamento che si amplia a largo raggio su uno spettro di molteplici aspetti, non solo prettamente ambientale ma anche strutturale della cosa pubblica e soprattutto economica, poiché lo smaltimento delle palme malate grava direttamente sul bilancio comunale e quindi interessa le tasche dei cittadini. Di primaria importanza anche l’aspetto di pubblica sicurezza ove il collassamento improvviso dei fusti cavi, soprattutto in giornate ventose e con avverse condizioni meteo, potrebbe provocare seri danni a cose e persone.
Gli interventi in materia di manutenzione del verde di questa seconda era amministrativa Abbaticchiana, portano con sé i precedenti cascami di mala gestio in ambito manutentivo, difatti controllando l’Albo pretorio, ravvisiamo nell’ultimo anno, brevi interventi manutentivi appaltati per periodi che vanno da uno a tre mesi. Tale operazione più tesa a tamponare un’emergenza piuttosto che a prevenire un disservizio cozzano con il corretto buon funzionamento della macchina amministrativa che meriterebbe una programmazione quantomeno annuale se non pluriennale del servizio. Si eviterebbero in tal modo situazioni di incuria e abbandono del verde pubblico, negli ultimi anni molto frequente. La stessa Corte dei conti è intervenuta sulla questione con diverse sentenze, ribadendo che può profilarsi anche un danno di immagine identificato quale ‘effetto diretto ed immediato dell’accertamento dell’abuso della pubblica funzione che causa un deterioramento del rapporto di fiducia tra la cittadinanza e l’istituzione pubblica, la quale viene percepita come entità non affidabile, talvolta finanche nemica, finita nelle mani di soggetti dediti a perseguire soltanto illeciti interessi particolari (Corte Conti, sez. II, sentenza 26/01/04, n. 27/A)’.”

“Alla luce di tali considerazioni – si conclude il post di ‘Bitonto 5 Stelle’ –, visti i costi di smaltimento comprensivi dei trattamenti fitosanitari (tra i 500,00 ai 3.000,00 euro a pianta), viste le mancate cure e trattamenti su piante sane prossime all’infestazione e all’abbattimento prive di rete contenitiva per il contenimento degli sciami dei colleotteri adulti, quale Comitato di cittadini attivi riteniamo che la gestione del verde pubblico non rispecchi i corretti precetti delle buone pratiche e del buon andamento della pubblica amministrazione, creando pregiudizievoli comportamenti in virtù anche del ripristino del bene leso”.

giovedì 8 Novembre 2018

(modifica il 28 Giugno 2022, 19:12)

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