Ieri mattina si è tenuto un incontro tra l’amministrazione comunale e la commissione refezione scolastica, composta da docenti e genitori oltre che dai responsabili d’ufficio. Alla riunione ha partecipato anche la consigliera comunale Antonella Vaccaro come invitata, in qualità di componente della quarta commissione consiliare. La capogruppo Pd ha esposto sui suoi profili Facebook alcune riflessioni in merito.
“È giusto garantire e controllare la qualità del cibo e del servizio – si chiede Vaccaro – ma la funzione reale per il quale esiste il servizio refezione scolastica qual è o quale deve essere? Io credo che esistano due tipi di responsabilità, quella amministrativa che fornisce gli strumenti e i mezzi per erogare il servizio e ne garantisce la qualità del cibo e del servizio. Deve assicurarsi che i pasti vengano cucinati seguendo le norme igieniche previste dall’Asl, che i pasti vengano consumati e graditi e che si rispettino le indicazioni di smaltimento dei rifiuti prodotti. Allo stesso tempo, vi è anche una responsabilità educativa.
Il pranzo è il momento più intimo e familiare della giornata, pensate sia uguale per tutti? Io no, ci sono bambini che provengono da famiglie benestanti e che hanno la fortuna di avere familiari che si occupano di loro in assenza dei genitori e altri che a stento riescono ad avere un pasto degno di questo nome.
Il bello della scuola è proprio questo, la scuola forma piccole comunità e la condivisione delle preoccupazioni, dei compiti e dei giochi non è diversa dalla condivisione del pasto. È il momento in cui tutti i bambini sono uguali, stessi strumenti, stesse attenzioni. Io ritengo il servizio mensa uno strumento essenziale oltre che educativo, educhiamo i bambini alla diversità degli alimenti, all’importanza dei pasti e delle buone maniere e allo stesso tempo, attraverso le insegnanti e qui di le scuole, dimostriamo ai genitori che educare o propri figli anche a tavola è possibile”.
“Inoltre credo che ogni scuola debba puntare ad aumentare le classi che usufruiscono di questo servizio – conclude Vaccaro –, non solo per una questione di incremento dell’offerta lavorativa, una scuola che investe nel tempo pieno è una scuola che forma studenti ai ritmi e al lavoro di domani”.