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Crisi florovivaismo per covid-19, ieri il tavolo regionale su richiesta di Damascelli

La Redazione
Vivaio
Pressoché azzerata la domanda di fiori e piante ornamentali e da frutto, solitamente concentrata proprio in questo periodo dell'anno
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“In Puglia la produzione lorda vendibile del comparto florovivaistico, che conta oltre 10mila addetti, circa 300 milioni di fatturato e più di un milione di giornate lavorative all’anno, rappresenta il 10% di quella nazionale. Si tratta dunque di un settore importantissimo per l’economia regionale, che realizza volumi di fatturato e occupazione molto rilevanti. A causa dell’emergenza Covid-19, il comparto sta subendo un drammatico crollo: si è pressoché azzerata la domanda di fiori e piante ornamentali e da frutto, solitamente concentrata proprio in questo periodo dell’anno, con picco di vendite tra marzo e maggio. La maggior parte delle piante è caratterizzata da un’elevata deperibilità che non consente né lo stoccaggio né la vendita in momenti successivi, per cui sono destinate al macero, con un ulteriore aggravio di costi per le aziende. Quando si è costretti a buttare le piante, si perde l’intero capitale e non rimane più nulla. Solitamente, con il ricavato delle vendite primaverili che rappresentano i due terzi di quelle totali, le aziende recuperano i costi già sostenuti per la stagione in corso e fanno nuovi investimenti per la successiva annata agraria. Ma, con l’azzeramento delle vendite e conseguentemente degli incassi e con l’aggiunta degli oneri per lo smaltimento della merce da buttare, la situazione diventa oggettivamente insostenibile. Oltre il 90% del prodotto rischia di andare perduto, ed è per questo che ho richiesto la convocazione del tavolo regionale che si è tenuto oggi in videoconferenza, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni professionali di categoria, il direttore e i funzionari del dipartimento Agricoltura e il capo di gabinetto del presidente della giunta. È emerso che servono con estrema urgenza misure adeguate e straordinarie da parte del governo nazionale, da attuarsi mediante strumenti finanziari in conto capitale e mutui agevolati a lungo periodo, per dare liquidità al comparto florovivaistico che si trova nell’indisponibilità finanziaria di coprire parte dei costi già sostenuti e di avviare nuovi cicli colturali per la ripresa delle attività commerciali che, a causa del Coronavirus e della stagionalità del settore, non potrà avvenire in tempi brevi. Senza l’intervento di queste misure straordinarie, le aziende floricole non sarebbero in grado di affrontare questa calamità e si rischia di portare al collasso l’intero comparto ed il suo indotto, rappresentato da aziende che producono imballaggi, manutentori di impianti e soprattutto trasportatori e distributori di fiori e piante. È inoltre necessario che, per tutto il perdurare della crisi, vengano annullate tasse e contributi previdenziali che gravano sulle aziende, dal momento che non sono in grado di far fronte ai pagamenti in ragione di fatturati pari a zero. La Regione intervenga con forza presso il ministero delle Politiche agricole per richiedere stanziamenti congrui per il settore, a fronte di quelli irrisori annunciati; faccia anche lei la sua parte, prevedendo somme da destinare alle aziende florovivaistiche; ed avvii la procedura per la dichiarazione dello stato di calamità naturale, visto che la pandemia in corso è un evento eccezionale e dunque del tutto imprevedibile. Occorrono, inoltre, interventi per compensare il danno delle aziende in base alla perdita di fatturato registrata, ed una concertazione con il sistema bancario per dare liquidità immediata, senza maggiori oneri per imprese già allo stremo”.

Così in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, a margine del tavolo da lui richiesto in IV Commissione consiliare (in videoconferenza).

martedì 7 Aprile 2020

(modifica il 28 Giugno 2022, 15:56)

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