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Verdi-Bitonto riformista-Psi: Avviso pubblico per richiesta buoni spesa restrittivo e discriminante

La Redazione
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I tre movimenti auspicano un'opportuna modifica dei criteri di assegnazione per il coinvolgimento di più nuclei familiari
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Da Bitonto riformista, Federazione dei Verdi e Partito socialista italiano riceviamo e pubblichiamo:

“In questo momento abbiamo il dovere morale e politico di collaborare per risolvere i problemi dei cittadini. Noi vogliamo fare la nostra parte, con spirito di servizio. Di conseguenza, senza alcun intento polemico, al fine di assicurare maggiore efficacia e trasparenza, ci sembra opportuno portare all’attenzione dell’Amministrazione due elementi di criticità, riscontrati nell’Avviso pubblico per l’assegnazione dei buoni alimentari.

Primo elemento: l’Avviso stesso emanato dall’Amministrazione comunale è molto più restrittivo rispetto alle indicazioni offerte dalla Protezione Civile. In quelle, la platea degli aventi diritto ai buoni risulta più ampia, perché la perdita del posto di lavoro o la totale assenza di reddito figurano solo come criteri preferenziali. Tali criteri sono invece nell’Avviso di Bitonto le condizioni per ottenere i buoni e questo finisce per limitare moltissimo la platea dei beneficiari. Il rischio di questa scelta è che si vadano a privilegiare gli irregolari. Va inoltre perfezionato il modulo di autocertificazione predisposto, che non consente di indicare la situazione vera in cui versa il soggetto, ma impone di dichiarare situazioni difficili da riscontrare.

Secondo elemento di discriminazione è quello legato al requisito reddituale per l’accesso ai buoni. Viene stabilito, infatti, dal Comune di Bitonto, che i buoni risultino non dovuti qualora il soggetto o il nucleo familiare percepisca già varie forme di sostegno del reddito (cassa integrazione, pensioni di invalidità, naspi, reddito di cittadinanza o altro) per un valore pari o superiore a 515 euro. Se già sembra giustificato dubitare che 515 euro possano bastare ad una persona sola per un mese, non c’è dubbio che siano insufficienti ad una famiglia numerosa. Per noi andrebbero pertanto stabilite soglie progressive, in base alla composizione dei nuclei familiari.

Non capiamo, peraltro, perché il Sindaco e l’Assessore al welfare abbiano preferito fare da soli, senza un reale coinvolgimento di tutti. La sinergia di più forze avrebbe consentito di correggere di evitare gli aspetti deboli del provvedimento, che non sarebbero sfuggiti ad un minimo di confronto.

Auspichiamo per questo un’opportuna modifica dell’Avviso pubblico e dei criteri di assegnazione, allo scopo di coinvolgere più nuclei familiari, al momento esclusi dalle previsioni indicate”.

mercoledì 8 Aprile 2020

(modifica il 28 Giugno 2022, 15:55)

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