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Oro e bronzo per Giuseppe Nanocchio ai Campionati italiani AICS di Karate

Danilo Cappiello
Giuseppe Nanocchio
L'atleta bitontino ha conquistato il gradino più alto del podio nella categoria Kumite, e il terzo in quella superiore
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A diciotto anni, con l’anticipo d’estate e gli ultimi giorni di scuola da tirar via dal calendario, due medaglie al collo e un riconoscimento nazionale sono qualcosa che somiglia ad un miraggio. Invece no. Invece succede per davvero che quelle medaglie, per le quali hai speso gran parte del tuo tempo, sacrificato affetti e amici, lavorato ore ed ore silenziosamente in palestra, si materializzano. E è una realtà tutta bitontina.

È stato un autentico trionfo, ai Campionati italiani AICS di Karate dello scorso 29 maggio in quel di Forlì, quello di Giuseppe Nanocchio.

L’atleta bitontino, studente del Liceo Scientifico Sportivo di Bari e in forza all’asd Fudoshin Bari, ha conquistato l’oro nella categoria Kumite fino a 21 anni, e il bronzo nella categoria superiore, in cui ha vinto tre gare su quattro, confrontandosi con atleti provenienti da tutta Italia, di età compresa fra i 18 e i 35 anni.

Un successo che Giuseppe commenta così a BitontoLive: «È indubbiamente una bellissima sensazione, specie dopo gli innumerevoli sacrifici ai quali la vita di uno sportivo è sottoposta. Conquistare l’oro contro un ragazzo di tre anni più grande di me è un qualcosa di indimenticabile. È forse la vittoria più bella da quando gareggio. È un successo che dedico alla mia famiglia per avermi sempre sostenuto in questo percorso e al maestro Michele Giuliano. Un grazie, inoltre, anche agli avversari che hanno avuto il piacere di complimentarsi con me per le medaglie conquistate. Qualcosa di bello e mai scontato nella vita».

Il successo di Giuseppe ha radici che risalgono all’infanzia. «È dall’età di otto anni – racconta – che pratico questa disciplina e mi sento in dovere di ringraziare il mio primo maestro Vito Spartano e la Renshi, che è la società in cui sono nato e cresciuto. È con loro che ho mosso i primi passi, che si stanno rivelando giusti in questo periodo della mia vita».

Una vita per il karate, con lo sguardo rivolto sempre al futuro, fra progetti a lunga scadenza e sogni nel cassetto: «La mia priorità in questo momento è continuare a lavorare bene e farmi trovare preparato per tutti i prossimi eventi competitivi ai quali vorrò partecipare. Non nego che un domani mi piacerebbe come prima cosa lavorare nell’Arma e poi diventare insegnante di questa disciplina e consentire a tanti bambini che si affacciano a questo sport da piccoli, come ho fatto io, di costruirsi il proprio futuro. Se parliamo di sogni nel cassetto, invece, mi piacerebbe pensare che nelle Olimpiadi del 2028 il karate venga inserito nuovamente come disciplina. Sarebbe un sogno potervi partecipare».

martedì 7 Giugno 2022

(modifica il 4 Luglio 2022, 16:27)

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