Esclusiva

Gianluca Rossiello: «Se a Bitonto c’è cultura, credo sia anche grazie a me»

Mariagrazia Lamonaca
Gianluca Rossiello nella Libreria del Teatro
Il titolare della Libreria del Teatro racconta l'amarezza per essere stato escluso dal festival "Del Racconto, il Film"
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Quello che vi proponiamo è il resoconto di una chiacchierata con Gianluca Rossiello, titolare della Libreria del Teatro e operatore culturale fra i più attivi in città. La Gazzetta del Mezzogiorno, qualche anno fa, lo definì il precursore della “movida” bitontina, dando al termine spagnolo l’accezione di “vitalità culturale”. E in effetti Gianluca contribuisce da anni al “risveglio culturale” di Bitonto. Spenderemmo ore ad elencare le decine e decine (centinaia nel corso degli anni) di eventi che organizza, gran parte dei quali seguiti da BitontoLive. Perciò raccontiamo l’amarezza del libraio, scaturita dalla decisione di escluderlo dal festival itinerante di cinema e letteraturaDel Racconto, il film”, organizzato dalla cooperativa sociale “I bambini di Truffaut” e diretto dal giornalista e scrittore barese Giancarlo Visitilli.

Proprio questa sera il festival fa tappa nella nostra città per il primo degli appuntamenti bitontini. Gianluca Rossiello si è impegnato nella buona riuscita di questo festival fin dalla prima edizione, curando la gestione dello spazio libri durante le tappe a Bitonto. Ha sostenuto in tutti i modi il festival, andando anche oltre la semplice vendita dei libri presentati. Nonostante quest’impegno, si è visto messo da parte quest’anno, per la prima volta, dopo aver collaborato per sette edizioni.

Com’è nata la collaborazione con Visitilli?

Qualche anno fa, penso fosse il primo o il secondo anno del mandato di Michele Abbaticchio sindaco, organizzai la presentazione di un libro di Giancarlo Visitilli che è un amico, conosciuto durante il Festival del Libro Possibile di Polignano. A Polignano io gestivo lo spazio libri mentre lui era uno dei tanti giornalisti che presentavano gli autori. Dopo aver fatto amicizia, decisi di organizzare qui a Bitonto la presentazione del suo libro “E la felicità, prof?” nella Sala degli Specchi del Comune. In quell’occasione Giancarlo mi chiese di presentargli il sindaco, in modo da proporgli il suo festival itinerante “Del Racconto, il film” per portarlo anche a Bitonto. Così feci e la proposta fu accolta positivamente dal Comune, tanto che poco tempo dopo anche Bitonto aderì all’iniziativa. Io fui molto contento perché, per la prima volta, le istituzioni mi “venivano incontro”, dandomi la possibilità di gestire la vendita dei libri durante le tappe bitontine del festival. La cosa mi rendeva doppiamente felice perché, trattandosi di una rassegna importante, erano ospitati autori celebri. L’iniziativa ebbe molto successo già dal primo anno e abbiamo tenuto diverse presentazioni molto seguite sulla terrazza del Torrione, in largo Teatro.

Dopo cosa è successo?

Questo festival è itinerante, dunque ogni Comune gestisce la vendita dei libri tramite una libreria del posto. Io ovviamente mi occupavo di vendere i libri durante le tappe bitontine. So che hanno avuto diversi problemi con altre librerie e, forse per questo motivo, quest’anno Giancarlo ha voluto che fosse un’unica libreria a gestire le vendite, nello specifico “Libriamoci” di Bitritto. Questo lo capisco, perché è sicuramente un modo per semplificare il tutto e per evitare problemi. Io però penso di aver coordinato sempre al meglio l’attività di vendita, a parte un paio d’intoppi, uno dei quali indipendente dalla mia volontà (nel corso di una delle edizioni passate, la casa editrice mi inviò i libri sbagliati, il giorno stesso della presentazione di un libro in rassegna). Un’altra volta, invece, durante la presentazione di “Il bambino indaco”, ci fu un’enorme richiesta del libro ma io avevo ordinato soltanto quindici copie, non prevedendo tanta richiesta. Ricordo che questo episodio generò qualche dissapore tra me e Giancarlo, ma fui pronto a scusarmi e ammisi un mio errore di calcolo. Quindi abbiamo continuato tranquillamente a collaborare e il festival ha avuto sempre molto successo, perché Giancarlo è una persona molto competente e un gran lavoratore.

Come ha reagito quando ha saputo che non sarebbe più stata la Libreria del Teatro a gestire lo spazio libri delle tappe bitontine del festival?

Quando ho fatto presente il mio disappunto per questa decisione, Giancarlo mi ha risposto che il libraio di Bitritto (cui è stata affidata la gestione delle vendite) lo segue per tutto l’anno durante tutte le fasi di preparazione del festival. Questo lo capisco e lo condivido, ma in fondo è una cosa che avrei potuto fare anche io se me lo avessero chiesto. In fondo credo di avere competenza nel settore, con una media di tredicimila contatti in mailing list, il “Circolo dei Lettori” e la mia esperienza ventennale come libraio. Quando, infatti, ho deciso di aprire la Libreria del Teatro, nel lontano 2004, provenivo già da un’esperienza come libraio nell’ex libreria Minerva, durata sette anni. Penso di aver sempre dato il massimo supporto a questo festival, mettendo in campo tutte le risorse disponibili e contribuendo al suo successo. Ricordo di avere spesso rimandato o annullato eventi concomitanti al festival (andando contro il mio interesse), in modo da concentrare tutte le forze su questa rassegna. Dopotutto penso che noi operatori culturali dovremmo venirci incontro, invece di “farci la guerra”.

Cosa è successo a questo punto?

Quando, quest’anno, ho saputo che ci sarebbe stata la conferenza stampa di presentazione del festival, mi sono reso conto che ero stato escluso completamente perché, come ho già detto, tutto è stato dato in gestione alla libreria di Bitritto. Il gestore di questa libreria è un ragazzo che conosco e stimo e che mi ha anche chiesto un supporto in passato, quando ha deciso di aprire l’attività. Io sono stato contento di dargli consigli, anche perché la mia è una libreria nata proprio con l’intento principale di organizzare eventi culturali, più che per la vendita fine a se stessa. E sono sempre felice di aiutare chi ha il coraggio di avviare attività come queste. Fatto sta che il giorno dopo la conferenza stampa ho contattato Giancarlo Visitilli e il titolare della libreria di Bitritto e, in base alle loro risposte, ho contattato Michele Abbaticchio che mi ha risposto di rivolgermi all’ex assessore Rino Mangini perché si stava occupando di questo. Ho così contattato Mangini diversi giorni fa ma non ho mai ricevuto risposta. Quello che è successo mi amareggia, tenendo conto del lavoro che la Libreria del Teatro e il Circolo dei lettori svolgono sul campo da tanti anni, tutti i giorni dell’anno.

Dunque cosa vorrebbe far emergere?

Io non ho mai preso un centesimo dall’amministrazione comunale per le centinaia di eventi che ho organizzato in questi anni. Certo mi hanno fornito i luoghi e le strutture pubbliche, ma tutte le spese extra (che non sono poche) ho dovuto sostenerle personalmente o attraverso la generosità degli amici e dei componenti del Circolo dei lettori. Più di una volta il sindaco e l’assessore mi hanno fatto presentare progetti di festival importanti, come “Viaggi Letterari nel Borgo”. Questo è un progetto certamente importante ma è principalmente una rassegna di autori emergenti, con qualche autore più navigato che invitiamo circa una volta al mese. Ma anche in questo caso mi sono sempre sobbarcato tutte le spese.

Qual è dunque il suo sogno per il futuro?

Da anni la Libreria del Teatro desidera realizzare il progetto di un festival di letteratura “originale”, da tenere ad esempio nel centro storico, sulle terrazze, nelle piazzette, negli atri, nei giardini pensili. Quindi mi chiedo perché l’amministrazione non voglia sostenere un’idea come questa, tenendo conto della mia esperienza e dei tantissimi contatti che possiedo con autori importanti. Quello che chiediamo è che le istituzioni ci sovvenzionino almeno le spese extra come i viaggi e i pernottamenti degli autori, e ovviamente i service. Non abbiamo fini di lucro, il nostro unico scopo è contribuire all’accrescimento culturale della città e credo di aver fatto molto in questo senso, mosso solo dall’amore per la mia città.

venerdì 30 Giugno 2017

(modifica il 28 Giugno 2022, 23:16)

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fra diavolo
fra diavolo
6 anni fa

Gianlu' ascolta questo consiglio che ne so una più del diavolo e ci sono dentro da anni, lascia stare, questa è gente senza spina dorsale pensa soltanto ai loro introiti. Non ti curar di lor e vai avanti per la tua strada.

Silvia Pellegrino
Silvia Pellegrino
6 anni fa

Ovviamente c'è da appoggiare solo Gianluca.